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giovanni melchiorreExcusatio non petita, dicevano i Latini, per ritenere colpevole colui che si affanna a difendersi sebbene non accusato! La nota diffusa alla stampa dai Comunisti Italiani per bocca della propria Federazione provinciale, e dalla lista “Bellante Bene Comune”, che definiscono la lista elettorale di cui fanno parte “unica autentica di sinistra”, tradisce la difficoltà che essi stanno incontrando in questa campagna elettorale nel rendere credibile alla cittadinanza una proposta politica incomprensibile, che ha scontentato anche molti degli stessi loro storici sostenitori. La verità è che i Comunisti Italiani non soltanto hanno deciso, in queste elezioni, di sostenere la candidatura a Sindaco di chi li ha costantemente contrastati, negli anni passati, sia quando erano su parti contrapposte e sia quando erano assieme nella compagine amministrativa per reciproche pretese di ruoli in Giunta, ma hanno pure di buon grado accettato di candidare ben tre consiglieri uscenti dell’opposizione, tra i quali la capogruppo Pavan che, non più tardi di cinque anni fa, orgogliosamente si mostrava sul palco del comizio di chiusura in compagnia dei più autorevoli esponenti della Destra Teramana e Abruzzese. “Gli indipendenti” e “le indipendenti” di cui si favoleggia nella nota li conoscono bene tutti i cittadini Bellantesi, i quali sanno anche a quali “padrini politici” della Destra essi rispondevano e rispondono. La pretesa di addebitare al Partito Democratico il fallimento di un progetto politicoamministrativo ventennale sempre vincente è farsesca, se si considera che i Comunisti Italiani hanno addirittura rifiutato la proposta delle Primarie di coalizione avanzata proprio dal Partito Democratico. Sarebbe più onesto e rispondente a verità dire ai cittadini che coloro che oggi sostengono “Bellante Bene Comune” hanno rifiutato ogni ipotesi di rinnovamento della lista elettorale, preferendo riproporre ai cittadini di Bellante ricette antiche e personaggi la cui storia politica è nota per le divisioni create, piuttosto che per lo spirito di condivisione di cui Bellante ha bisogno. È evidente che la “Primavera di Bellante”, fallimentare progetto politico che, sotto la guida dell’attuale candidato Sindaco sostenuto dai Comunisti Italiani, contava non più tardi di qualche anno fa la partecipazione di esponenti dell’estrema destra, non è ancora morta, dimentica tuttavia del fatto che i cittadini di Bellante, alla Sinistra delle parole e della moltiplicazione di sigle, hanno sempre preferito la Sinistra dei fatti, del rinnovamento e delle idee. IL PARTITO DEMOCRATICO – CIRCOLO DI BELLANTE