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BRUCCHI«Oggi ci troviamo ad affrontare una crisi che è più' a mio avviso politica che amministrativa ma che in ogni caso sta mettendo in grave difficoltà l'azione del nostro ente facendo passare in secondo piano le tante cose buone fatte fino ad oggi e portate a compimento. E' oggettivamente evidente che oggi il quadro politico è cambiato, non è più quello del voto di giugno 2014. Ci sono state modificazioni, sono nate nuove liste, che di fatto hanno modificato anche gli assetti politici della maggioranza. Un nuovo scenario che pero' ha generato anche nuovi tensioni». E' questa l'analisi riportata nella piattaforma programmatica "un patto di prospettiva" del Sindaco Maurizio Brucchi che nelle sette paginette allargate agli alleati che ancora sostengono l'Amministrazione ed in via di parziali modifiche. «In questo scenario - prosegue Brucchi - mi sono trovato ad assumere il ruolo di arbitro su sterili dibattiti con un grande spreco di energie che sono state sottratte all'azione amministrativa. E pensare - scrive Brucchi - che Teramo in fondo ma neanche tanto, è una città ben amministrata. E' necessario un cambio di passo  che metta da parte i personalismi che sono fisiologici, ci possono stare ma non possono e devono essere prioritari rispetto alla città. Ed allora bisogna cambiare, dobbiamo trovare le motivazioni per stare insieme, l'amico in difficoltà va aiutato e non spinto giù nel burrone, dobbiamo fare squadra. E' ora che tutti indossiamo una stessa maglia, magari biancorossa, per giocare un'unica stessa partita, se questo non accadrà consegneremo Teramo ad un commissario che con atteggiamento pragmatico e ragionieristico non avrebbe a cuore le ore di assistenza ai disabili o il trasporto scolastico, aumenterebbe i costi dei servizi a domanda individuale. Ed allora ognuno di voi deve fare un vero e proprio esame di coscienza e capire qual è la cosa più giusta». Il resto del documento parla del metodo con un città dove è bello vivere (la città del pedone e della bicicletta), riqualificazione, rigenerazione e valorizzazione del patrimonio città con i soliti argomenti che riguardano: l'arretramento della stazione, il recupero dell'ex ospedale psichiatrico,, recupero area mercato coperto, spazi ex Villeroy, housing sociale, esternalizzazione degli impianti sportivi, teatro comunale, castello della Monica. Si parla anche di competitività, attraverso la rigenerazione dei rapporti con l'università, Izs, Asl, Ccia, decoro e cura della città e qui si parla della  manutenzione delle strade con 500.000 euro di bucassi e 1.500.000 euro di devoluzione di mutui da CDP di cui 460.000 euro subito disponibili. Brucchi, poi per vendere i beni del comune vorrebbe affidare a esperti immobiliari da individuare tramite procedura di evidenza pubblica. Il documento chiude con una provocazione: «I temi programmatici evidenziati sono uno spaccato del grande lavoro svolto e una prospettiva sul lavoro da fare. Volete lasciare tutto questo grande patrimonio a chi non ha fatto nulla per meritarlo?». A chi legge la risposta e le personali deduzioni. micheli-sbracciacampana guidoIntanto in queste ore si susseguono telefonate per cercare di convincere o FDI o Lista Civica (difficilissimo) a rientrare. Solo 17 voti in maggioranza sono troppo pochi e Brucchi sta cercando disperatamente di alzare il numero a 19, per farlo sta corteggiando Micheli e Sbraccia che non sarebbero interessati a proposte di alcun genere. Guido Campana ha anche avuto la proposta di un assessorato il quale h già detto: "no grazie". Dunque si prevedono tempi incerti per l'approvazione del bilancio il 14 giugno ma anche se lo stesso passerà sarà ottobre il mese nel quale, potrebbero andare tutti a casa grazie a Paolo Gatti che staccherà la famosa spina mentre, Dodo Di Sabatino con Giacomino Di Pietro continueranno a far credere che senza i loro voti si rischia parecchio, ma siccome i due hanno stretto un'alleanza con Paolo Tancredi, l'operazione sarà difficile da digerire per cittadini e appassionati di politica. Tutto questo, sicuramente non per il bene della città di Teramo, ma solo per incarichi e poltrone presenti o futuri. DODO1