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DI Gabriele Marcattili, il conosciutissimo fotografo teramano, anima del negozio Fotoservice di corso Cerulli, scomparso questa notte a 59 anni, ho due ricordi nettissimi. il primo, di moltissimi anni fa quando lui, all’epoca per un periodo fotografo come me de Il Messaggero, mi aveva accompagnato a fare un servizio su una discarica abusiva. Eravamo in aperta campagna, dalle parti di Montorio. Eravamo soli e lui, a lavoro ormai finito, mi disse: “Sai che ogni volta che scatto una foto mi emoziono? il pensiero che quell’attimo, che io ho vissuto, sarà un attimo che esisterà per sempre è il pensiero che mi emoziona”. In fondo, il giornalismo era tutto in quella battuta, in quell’emozione. Non l’ho mai dimenticato. Il secondo momento, invece, è quello di un ricordo “paterno”. Era venuto in redazione ad accompagnare la figlia, che avrebbe voluto tentare la strada del giornalismo. Lei cominciò a collaborare e, dopo un po’ di tempo, quando la collaborazione si fece più strutturata, Gabriele mi chiamò, facendomi promettere che non avrei detto nulla alla figlia. Mi disse solo che era orgoglioso di sua figlia. Tutto qui. Non chiese nulla. Non volle sapere nulla. Voleva esprimere un’emozione. Come faceva con le sue foto. Poi, la vita ci ha allontanato, non ho più avuto la possibilità di parlargli, ogni tanto ci si incontrava, a volte un saluto, a volte no. Sapere che non c’è più, rende tutto enormemente triste. Ai suoi familiari, e in particolare alla nipotina nata pochissimi mesi fa, figlia della figlia giornalista, va il mio commosso pensiero. ad'a   Per ricordarlo, una sua foto nella testata di questa notizia