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IMG-20160531-WA0001 bilancioBilancio comunale in approvazione il 14 giugno sull'onda del pre-dissesto che potrebbe essere presto, prestissimo, un atto dovuto. Intanto non ci sono più soldi per pagare le utenze: c'e lo stanziamento per un milione e mezzo di euro, ma solo per pagare il 2015, non sono previsti fondi, invece per l'anno 2016. Come si farà per pagare le utenze di questi primi sei mesi, non si sa. Soldi non ce ne sono più e quindi rischiamo il distacco conseguente,  e di ritrovarci prestissimo con il Comune capoluogo di provincia al buio. Parliamo di gas e luce. Si tratta di un nuovo debito fuori bilancio accertato, che peserà, come sempre, sulle tasche dei cittadini. Che diranno di questa triste situazione i poveri 17 consiglieri di maggioranza, chiamati a fare il loro dovere di "alzamani" il 14 giugno prossimo? Che farà il buon Fracassa, al quale è stato promesso un assessorato e che è sempre stato attento ai debiti fuori bilancio? Nelle maglie del bilancio, intanto,  è stato anche tagliato il fondo di produttività  in contrasto con la norma vigente, che il Comune non poteva erogare. Strano che nessun sindacalista abbia detto qualcosa fino ad oggi. Come è noto, non ci sono neppure i soldi per cultura (e non è una novità per il Comune di Teramo) e spese facoltative, mentre il debito che l'Ente ha con la Teramo Ambiente inizia a sfiorare, di nuovo, la bella cifra di quasi quattro milioni di euro. Di questo passo l'Amministrazione sta portando la sua principale partecipata verso il rischio default. Questa mattina in commissione consiliare bilancio, Brucchi che si è presentato in aula accompagnato dal dirigente Ferretti e dal presidente Ferrante ha annunciato che in settimana dopo l'approvazione del documento contabile il 14 giugno andrà al Ministero delle Finanze per valutare il fondo di riequilibrio finanziario procedura suggerita dalla stessa dirigente al bilancio: Ferretti per cercare di evitare il peggio. Presente alla commissione Dodo Di Sabatino che non è mai intervenuto a tal proposito, presenti sia Campana che Micheli.