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marianiTeramo merita di più che la sola sopravvivenza, peraltro stentata, dell’Amministrazione che la governa, o meglio che dovrebbe governarla. Si prova vergogna nel constatare che il bilancio consuntivo del 2015 e quello di previsione 2016 sono stati votati “a maggioranza”. Quando è un voto a fare la differenza, quando sono in 17 (e purtroppo non è una novità), coloro che per misericordia o propri interessi o ormai inutile senso di fedeltà, allungano l’agonia. La Città capoluogo merita altro, non certo un bilancio non condiviso, che manca di narrazione perché manca di visione della Città, manca di previsione, strategia, organizzazione per Teramo. Un bilancio sempre e solo teso a “salvare” un pezzo, un altro pezzo, un pezzo piccolissimo di tre o quattro settori, non è un bilancio. Un bilancio che non sappia dare risposte alle proteste in aula di chi gestisce un settore basilare per la città, come quello dei parcheggi, non è un bilancio, è un conto. Un bilancio vero tende a risolvere nel giro di poco, nonostante le indubbie difficoltà comuni a tutte le Amministrazioni, le condizioni di donne e uomini e ragazzi con difficoltà gravi fisiche, o psichiche, o economiche. Non è un bilancio un elenco di cifre non illustrate dall’assessore che le ha messe in fila. Si prova vergogna anche a trattarlo, quest’argomento, perché il dialogo politico non è fatto di aggressione e insulti e attribuzione esasperata di responsabilità. Purtroppo però con questa giunta, questa maggioranza composta da persone che non condividono una sola idea, un solo progetto, non è possibile fare altro che provare rabbia, vergogna. Nell’attesa dei tempi giusti per proporre a Teramo un brillante (come merita) piano di rilancio, siccome non gioco al “tanto peggio, tanto meglio”, sollecito il sindaco Brucchi, i suoi assessori e coloro che di volta in volta sostengono la maggioranza, a qualsiasi titolo lo facciano, a tornare a guardare in alto. Continuare solo a pensare di evitare le trappole degli amici/nemici abitua a tenere gli occhi a terra e per uccidere la democrazia e la vita di una Città è più che sufficiente.