GIULIANOVA/CONTROLLI COSTANTI E INVESTIMENTI PER COMBATTERE LA NON BALNEAZIONE DELLE ACQUE. IL SINDACO INCONTRA IL RUZZO
Si è avuta nel pomeriggio di ieri, 20 giugno, una riunione tra l’amministrazione comunale e i vertici della Ruzzo Reti riguardo la situazione venutasi a determinare nelle acque di balneazione più vicine alla foce del Tordino. All'incontro hanno partecipato per Ruzzo Reti il presidente Antonio Forlini e l’ing. Domenico Giambuzzi mentre per l'amministrazione comunale, oltre al sindaco Francesco Mastromauro ed al suo consulente Archimede Forcellese, erano presenti l’assessore all’ambiente Fabio Ruffini, la dirigente dell’area tecnica Maria Angela Mastropietro, la funzionaria comunale Valeria Iaconi e il vicecomandante della Polizia municipale Vincenzo Forcini.
“Il presidente Forlini – dichiara il sindaco – ci ha rassicurati sul corretto funzionamento degli impianti di depurazione presenti lungo il fiume Tordino e sul fatto che la società di gestione del ciclo delle acque terrà la guardia molto alta. Secondo la Ruzzo Reti il superamento dei limiti nel punto di campionamento delle acque di balneazione poste 250 metri a nord della foce del Tordino, riscontrato nei prelievi dei giorni scorsi, va ricercato altrove. È stata ribadita, comunque, la problematica sorta lo scorso aprile e causata da atti vandalici, finalizzati al furto, compiuti ai danni delle pompe di sollevamento che convogliano le acque nere dal depuratore dismesso dell’Annunziata a quello nuovo di Villa Pozzoni. Su questo punto specifico abbiamo preso un impegno reciproco che consiste nel realizzare, entro la primavera del 2017, un tratto di rete fognaria che collegherà direttamente la parte altra di Giulianova con il nuovo impianto di depurazione bypassando quello dismesso e riducendo sensibilmente il lavoro che dovranno svolgere le stazioni di sollevamento. La discussione – continua Mastromauro – ha riguardato anche l’inopportunità di eseguire i controlli immediatamente dopo precipitazioni. I campionamenti effettuati il 13 giugno sono stati preceduti da piogge abbondati che hanno comportato il “lavaggio” dei fiumi e l’aumento delle sostanze trasportate in mare. Ne consegue che non sono rappresentativi delle tipiche situazioni e condizionano pesantemente la qualità futura delle acque di balneazione. Ne sappiamo già qualcosa visto quello che accadde, in condizioni analoghe, nel maggio del 2013. Nei prossimi giorni proporremo alla Regione il modello utilizzato in Romagna e che attenua consistentemente il problema con ordinanze di divieto di tipo preventivo e il rinvio nell’effettuazione dei prelievi. Rimane il fatto che la situazione del Tordino è inaccettabile e bisogna intervenire alla radice del problema. Occorre investire per permettere alla Ruzzo Reti di svolgere la sua funzione con sempre maggiore efficacia ma è necessario combattere con intransigenza tutte le situazioni di illegalità che si perpetrano lungo il corso del fiumi. Il Comune di Giulianova lo sta facendo ma è necessario che lo facciano anche gli altri. Per questo ho sollecitato l’assessore Dino Pepe, che ha una specifica delega in materia di fiumi, a farsi promotore di un’azione che porti rapidamente a un piano di controlli a tappeto lungo l’intero fiume. Nella zona prossima alla foce del Tordino – conclude il Mastromauro – si sta verificando una situazione anomala rispetto al passato. Il mio consulente Archimede Forcellese, analizzando i dati sulla qualità delle acque di balneazione dalla dismissione del vecchio depuratore dell’Annunziata ad oggi, ha mostrato come la situazione del punto di campionamento posto dalla parte di Giulianova, dopo un periodo caratterizzato da miglioramenti significativi, sia in deciso peggioramento. Riteniamo che un ruolo importante debba essere attribuito alla configurazione anomala della foce che, pur essendo larga quasi 140 metri, vede lo sbocco a mare del fiume solo dalla nostra parte ove manca l’area golenale che, invece, è molto ampia nel versante di Cologna. Inoltre, tra mare e fiume è presente una barra di ghiaia che accentua ulteriormente il fenomeno che non favorisce il rimescolamento tra acqua marina e acqua fluviale. Abbiamo chiesto alla Regione la rimozione dell’ostacolo affinché il fiume possa sfociare in mare liberamente e in posizione più centrata tra le due sponde. Purtroppo, gli uffici competenti della Regione, pur avendo convenuto sulla validità della nostra tesi, non sono ancora intervenuti. Anche su questo abbiamo appena provveduto a sollecitare l’esecuzione dei lavori che, pur se non risolutivi, dovrebbero attenuare il problema”.