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TELEPONTEIl tempo delle proroghe è scaduto, il bonus degli interventi della politica appare esaurito. Il Consorzio industriale di Teramo si appresta a sgomberare forzosamente Teleponte dalla palazzina di via Gammarana dove l’emittente dell’editore Aldo Di Francesco ha sede da alcuni anni. Lo sgombero – che chiuderebbe un lungo contenzioso legato alla morosità di Teleponte e sfociato in una procedura di sfratto – dovrebbe avvenire, secondo quanto riferisce il commissario del Consorzio, tra fine giugno e inizio luglio.  E' quanto scrive oggi il quotidiano abruzzese Il Centro. L’ente, inoltre, ha intenzione di presentare un’istanza di fallimento contro la società editrice Fin Television per i circa 100mila euro che vanta per gli affitti non pagati. Riferisce al Centro il commissario, che nel gennaio scorso la Regione ha messo a capo del Consorzio industriale, Giampiero Leombroni: «All’inizio di giugno il presidente della Provincia Di Sabatino ci ha pregato di ritardare lo sfratto per consentire a Teleponte di trovare acquirenti che potessero salvarla, e abbiamo concesso senza problemi tre settimane. Ma ora ci risulta che il tentativo di salvataggio sia fallito, per cui dobbiamo sfrattare materialmente l’emittente. Tra fine giugno e inizio luglio procederemo allo sgombero forzoso dei locali, che ci servono liberi al più presto perché andranno all’asta, insieme a tutto il compendio. Dovremo sentirci con il giudice per capire dove andrà depositata tutta la roba di Teleponte, ma gli spazi a disposizione in quell’area, che è tutta del Consorzio, non mancano. Inoltre faremo un’istanza di fallimento per recuperare il credito di circa 100mila euro. Si tratta di un paio d’anni di affitti non pagati». Oggi, intanto, in Provincia si terrà l'ennesimo incontro per tornare a parlare di stipendi promessi, ma ancora non dati. Il canale 15 viene ancora tenuto in vita dall'editore di Tv 6 Pallante, mentre nei prossimi giorni Walter Cori incontrerà forse i giornalisti per trovare un'intesa con alcuni di loro e provare così ad andare avanti. Momenti di certo non facili per chi vi lavora con passione e dedizione da una vita. AGGIORNAMENTO: Oggi si è svolto l'incontro in  Provincia per fare il punto sulla complessa vicenda ma l'editore  non si è presentato per altri impegni. Prossima riunione: il 28 giugno. Gli stipendi da pagare salgono a tre mensilità.