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[caption id="attachment_44177" align="alignright" width="300"]Foto Roberto Monaldo / LaPresse 01-02-2012 Roma Politica Presentazione del libro  [/caption] Non c'è pace, proprio no, in Forza Italia, anzi. La direzione della riconciliazione di ieri, alla fine, è stata un flop, l'ennesima presa di distanze tra gruppi contrapposti e l'ennesima sfilata di poltrone vuote. Mancavano tutti i consiglieri regionali ad eccezione di Emilio Iampieri, una fugace apparizione di Lorenzo Sospiri e l'assenza di Mauro Febbo, Gianni Chiodi e Paolo Gatti. E poi mancava il senatore Antonio Razzi che, però, si è fatto sentire con l'ennesimo attacco alla dirigenza regionale: «Non si dimettono, ma potranno essere sempre dimissionati - Intolleranti, inadeguati, rancorosi, senza idee, né voglia, né capacità. Sono la quinta essenza ed espressione del rancore finalizzato all'arrivismo- aggiunge il senatore -. La loro caparbietà, la loro ostinazione a rinnegare e negare la verità dei fatti, è stratosferica». Sotto la lente di ingrandimento anche i rapporti tra Gatti e Gerosolimo ma anche Di Stefano e la proliferazione delle liste civiche che hanno svuotato il partito, su quel che doveva essere fatto prima e non è stato fatto. A Teramo, infine, si è consumata una riunione dei forzisti comunali: definita dai quei pochi presenti: «del tutto inutile per un rilancio del partito».  primo-piano_nazario-pagano-la-classe-dirigente-di-centrodestra-ha-guidato-bene-l-abruzzo