Siglata ieri sera l'ipotesi di accordo che vedrà la riassunzione entro il 2017 di 22 lavoratori su 29 degli esuberi alla Teramo Ambiente. La riunione si è svolta alla presenza di lavoratori e sindacati. L'accordo è sato approvato con 18 voti favorevoli e solo cinque sono risultati i contrari. Un'intesa raggiunta con non poche difficoltà visto che stavano per partire le lettere di licenziamento, poi bloccate con la promessa che il Comune di Teramo riesca (come ha sostenuto Brucchi in Provincia) trovi i soldi necessari prima dell'approvazione dell'assestamento di bilancio (20 mila euro), entro il 9 luglio. La Te.Am non ha  soldi ha dichiarato l'Ad Ranalli e per evitare il peggio si è dovuto impegnare il primo cittadino di persona.  Non tutti pero' sono stati d'accordo tra i dipendenti: alcuni sostengono che il part-time è una garanzia relativa e comunque non rispondente alle esigenze di una famiglia. L'altrnativa, pero', sarebbe stata: il nulla. I ricollocati andranno: 3 all’igiene urbnna, 5 alla pulizia immobili Team, 4 al centro di raccolta Team, 6 al call center (solo pero' i diplomati), 8 al tribunale mandate allo sbaraglio fino a fine luglio, Dopo, forse, la Team perderà il costosissimo appalto da oltre 400 mila euro l'anno (Teramo insieme a L'Aquila è uno dei tribunali piu' costosi per la pulizia e le spese dovranno diminuire), 2 persone andranno al verde pubblico e 2  saranno licenziate con incentivi. L'accordo di ieri sera non è stato votato da cinque persone, alcune di queste andranno dall’avvocato e faranno causa all'azienda.  «All'intermo dell'azienda ci sono persone che vivono solo con uno stipendio mentre sempre nella stessa azienda ci sono marito e moglie che raddoppiano con tredicesime e quattordicesime», evidenziano alcuni lavoratori. La prossima settimana, i dipendenti saranno chiamati alla firma in via Delfico. Andranno tutti e 18? Un riequilibrio di stipendi e di funzioni, forse, sarebbe la cosa migliore per far quadrare i conti.