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DODOOOProprio non riesce a digerire Dodo Di Sabatino Martina il fatto che Antonio Forlini rimarrà presidente del Ruzzo nonostante lui stesso ricorda a Forlini che se siede in via Dati è solo perchè vi fu, anni fa, un accordo politico tra Chiodi e Sottanelli per poter avere un "qualcosa" in cambio che poi non si concretizzò. Per questo oggi Forlini deve andare via dal Ruzzo. E Dodo Di Sabatino Martina forte del fatto che è un  commercialista legge il bilancio del Ruzzo. L'esponente di Teramo Soprattutto sostiene che il  bilancio si è chiuso con perdite contenute, visto che registra un passivo di circa 750 mila euro. Per il commercialista teramano, le spie d'allarme sono sulla gestione dei costi. «Nel 2015 il Ruzzo ha aumento i suoi introiti di 3milioni e 230mila euro rispetto all'anno precedente. Questo dipende in larga parte dall'incremento tariffario del 19% che l'azienda ha applicato ai contribuenti senza portare alcun beneficio poiché i costi sono aumentati proprio intorno ai 3milioni di euro passando da 36milioni 290 mila del 2014 a 39milioni 252mila dello scorso anno». Di Sabatino contesta anche li aumenti sui materiali manutentivi di 600mila euro, gli aumenti da 150mila euro di spese telefoniche e tramissione dati, i 280 mila euro in più sul trasporto e smaltimento rifiuti speciali, ma anche i 332mila euro in più di autospurghi e video ispezioni e i costi della luce. images Insomma si attacca a tutto per contestare il lavoro di questi quattro anni di Forlini, il quale non arriverà, pero, all'assemblea impreparato visto che mostrerà la differenza, i debiti e quant'altro necessario a far capire la gestione del Ruzzo sotto Giacomino  Di Pietro e la sua e le sorprese non mancheranno per Di Sabatino e i suoi, forse scopriranno una nuova realtà: chissà. Una guerra che sta vedendo l'ente acquedottistico in primo piano in queste settimana la cui guerra a Forlini è iniziata proprio da dentro alla Spa dove vi sono tecnici ed ex dirigenti rimasti ancora legati con Di Pietro e che non vogliono appunto, abbandonare questi privilegi anche economici e non vogliono rassegnarsi al fatto che il mondo cambia ed è cambiato. Tutta questa guerra non porterà a nulla nè il Comune di Teramo e tanto meno Di Sabatino, se non a doversi accontentare della presidenza della Te.Am, che è poi l'unica poltrona che ancora puo' promettere Brucchi a qualcuno come Comune di Teramo ma ancora per pochi mesi. BRUCCHI