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Non fa in tempo a calare il sipario sulla Coppa Interamnia che, puntualmente, per il 44esimo anno consecutivo, si riaccendono i riflettori sull’agonia di una manifestazione che, secondo la denuncia del patron Pierluigi Montauti, soffre di una mancata adeguata considerazione da parte delle Istituzioni sovra comunali. Anche quest’edizione era a rischio e alla fine si è svolta. La macchina organizzativa della Coppa che, ogni anno, mobilita anche decine di giovani volontari e ha il suo quartier generale presso la sala espositiva del Comune in via Nicola Dati, già sta pensando all’edizione 2017. Ma i problemi erano e restano sempre gli stessi: la carenza di fondi, l’impossibilità oggettiva di accogliere su Teramo più squadre. Bei tempi quando, a fine anni 80, arrivarono 450 squadre e la Coppa ospitò delegazioni ed atleti in 33 Comuni teramani. Bei tempi sì, ma lontanissimi. Il Comune di Teramo ha fatto tanto, per la Coppa, cedendo a titolo gratuito le strutture scolastiche che hanno ospitato le squadre. Idem ha fatto la Provincia. Montauti, chiusa la 44esima edizione della Coppa Interamania, rilancia il suo appello in primis alla Regione Abruzzo e a quel presidente Luciano D’Alfonso che intende valorizzare le manifestazioni sportive più importanti della regione, come il Trofeo ciclistico Matteotti che si svolge a Pescara. Montauti chiede che anche la Coppa Interamnia possa rientrare nel bando che scade ad agosto. “Noi parteciperemo”, dice il patron, “vediamo come andrà a finire». I problemi dell’organizzazione sono noti da sempre e si incrociano, in primis, con i bilanci economici da risanare. Nelle ultime due edizioni c'è stata la sensazione che potesse essere edizione, il canto del cigno della Coppa: per Montauti bisognerebbe coinvolgere anche i commercianti tenuto conto della ricaduta economica che la manifestazione continua ad avere, in ogni caso, sulla città e in primis sulle attività del centro storico COPPA