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Certastampa ospita con piacere questo intervento del cabarettista e attore di FULVIO FUINA Si sa, l'Arte Contemporanea vuole provocare e l'ultima opera d'arte contemporanea defecata a Teramo è molto provocatoria; dopo "Merda d'artista" l'opera che più ricorda le deiezioni è "Cacata di parcheggio" di AA.VV. Il parcheggio è quello dell'Ospedale Civile di Teramo. Guardando questa meraviglia subito pensiamo ai parenti più prossimi degli ideatori, ai loro genitori, non a entrambi, alla mamma. Solo alla mamma. "Cacata di Parcheggio" è stato realizzato a pochi metri dall'ospedale tanto che con la macchina si potrebbe raggiungere Rianimazione se non fosse per i gradini dell'ingresso. È in scala 1:1 per trentamilioni di posti letto, scusate, posti macchina. Recandosi in ospedale per problemi di salute, come se non bastasse, si va a battere il muso contro questo capolavoro dal titolo, vogliamo ricordarlo:"Cacata di Parcheggio". A vederlo, dà proprio fastidio. Invade lo spazio, ti siede sulle ginocchia, ti scansa, ti prende per le palle e ti sbatte a terra. E allora diciamolo. L'Arte contemporanea provoca e questo "Cacata di Parcheggio" ci riesce benissimo. Parcheggio multipiano, in cemento armato. Che belle parole! Che Romaticismo! Per completare il tocco artistico, "Cacata di Parcheggio" è un'opera "Incompiuta", una parte infatti, rivestita di pannelli color rossoferrari, svettando tre piani sopra il secondo piano dell'Ospedale, copre la visuale di mezza provincia abruzzese; questa parte dell'Opera impatta con i tuoi occhi, e tu, paziente o visitatore artistico, ricevi un bel cazzottone in un occhio. La cosa che subito colpisce, inoltre, è l'impatto zero di "Cacata di Parcheggio" con l'ambiente. Quasi devi farci caso per vederlo, tanto è fatto ad opera d'arte. E un'opera d'arte, "Cacata di Parcheggio" lo è sicuramente. Innanzitutto è visibile da tutta la città e i cittadini sono entusiasti;ogni volta che lo guardano subito mandano benedizioni a tutta la ASL e a tutto il Comune di Teramo. Nel dubbio, quando c'è da ringraziare qualcuno, si ringrazia tutti. Infatti, "Cacata di Parcheggio" ha ottenuto un ampio consenso di pubblico e di critica. Il pubblico per non rovinare l'Opera non ci parcheggia; la critica è ammutolita da tanta bellezza, armonia, living colour, manutenzione, spesa pubblica, progettazione, disegno, impatto ambientale, inquinamento visivo, scelta dei colori adeguati alla pineta che circonda l'Ospedale ma direi al verde della collina sulla quale sorge l'Ospedale. Per non parlare della forma. In stile ospedaliero ricorda molto un ospedale. Multipiano va benissimo ma qui ce ne sono troppi quindi è un MoltoMultipiano. Pensate allo straniero o all'italiano che venga da fuori circondario, che dovendo recarsi in Ospedale nella nostra città, arriva e si trova davanti questa Cosa, così ben protetta da una palizzata di lamiera bianca ondulata che asconde, dicesi asconde, la visuale dell'Opera che ne risulta parzialmente coperta. Lo straniero penserà: "Accidenti, che bella idea coprire un'Opera d'Arte, e che belli questi rifiuti gettati a terra, le erbacce, la rete di protezione che non protegge un cazzo, i cartelli vecchi e il totale stato di abbandono. Ma che figata! Qual Bellezza!"; ma poi, Egli, proseguendo verso l'ingresso dell'Ospedale: sarà capace di ammirare tutta la bellezza Contemporanea dell'Opera? Sarà capace di afferare perché nel Sud Italia si realizzano Opere d'Arte così importanti che nessun altro è capace di fare? Sarà capace di capire che, non dico in Svezia, ma manco in Bulgaria si sognerebbero, non dico di disegnare, ma neanche di schizzare a sputi su un tovagliolo unto di vomito un'opera di altissima ingegneria come la bellissima "Cacata di Parcheggio"? Cosa racconterà una volta tornato a casa il nostro amico? Sicuramente loderà l'infrastruttura. Loderà gli artisti che hanno concepito e abortito tanta Eleganza. E avrà un ricordo indelebile, questo sì. Che poi, l'Ospedale ha bisogno di qualcosa che tiri su di morale. E anche qualcosa da tirare addosso a chi ha realizzato "Cacata di Parcheggio". L'Opera infatti andrebbe demolita creando "materiale da lanciare"; solo così si avrebbe la chiusura del cerchio. Consigliamo quindi una bella demolizione a cura degli stessi che l'hanno realizzata e progettata, demolizione che dovrebbe avvenire a mani nude sotto il sole di luglio e agosto con orario10,30 – 16,00; e questo sì sarebbe un bel gesto atletico, un bel gesto artistico. "Cacata di Parcheggio" poi è circondato dal vecchio parcheggio dell'Opedale ridotto a "Strada Sterrata che ha più buche di una miniera". Questa Opera d'arte è stata realizzata dal Comune di Teramo (o dalla ASL?) in collaborazione con gli infermieri e dal personale medico e paramedico del reparato di Ortopedia. Per avere più clienti. Abbiamo foto di estratti asfaltabili dove le radici degli alberi sono parcheggiatori abusivi pro tempore in attesa degli illegittimi titolari. Dossi degni di gare di rally, manco il Sahara ha queste dune. Per non parlare del parcheggio che "sorge" o "scaturisce"  nella pineta del Sanatorio. Come lo si raggiunge come è fatto. Anche questo Capolavoro, ideato e progettato da veri galantuomini, si raggiunge attraverso una strada dimezzata a senso unico alternato da percorrere a occhi chiusi contromano bisenso. Poi, a culo, devi svoltare a destra e qui c'è un meraviglioso sterrato, sbrecciato, terradura adatta alla foratura. Questo sì che è un parcheggio vecchia maniera. Bello. Aiutateci a dire Bello! Il moderno e l'antico a confronto. Ahi, l'Arte Automobilistica! L'automobile che quando è ferma diventa l'Autoimmobile. E dove la mettiamo? Anche questo Parcheggio ci dice della cura che Comune e Asl hanno per la Bellezza, l'Armonia, la Delicatezza, il Fascino, l'Eleganza. Certo che se questi mangiano come le opere che realizzano non andrei mai a cena da loro... Ma torniamo a"Cacata di Parcheggio". Il sindaco, nonchè medico, in una intervista ha detto ai suoi concittadini: "Siete una manica di ignoranti. Non capite un cazzo di Arte!". Molti teramani si sono iscritti al corso: "Come diventare arroganti, gratis!" Pensate che gli artisti che hanno realizzato l'Opera hanno anche un Manifesto Artistico nel quale vengono esposte le linee principali del Movimento. Possiamo leggere: "...ce ne freghiamo altamente dell'armoniche dello spazio e dell'utilità geostazionaria. Nelle nostre opere l'importante è il guadagno economico, l'arricchimento, la ricchezza, la sbataggine programmata, il tornaconto (nostro), il menefreghismo. Noi siamo quelli che lasciano le opere a metà. Noi siamo quelli che se non fa proprio schifo-schifo, non realizziamo un cazzo. Il nostro Movimento si chiama Ribrezzo. E i Ribrezzisti devono far ribrezzo..." Beh, diciamo che ci riescono benissimo. A proposito di parcheggio, questi non sarebbero capaci neanche di realizzare una rastrelliera per le biciclette.... Invitiamo questi artisti a una visita di controllo nei reparti di Oculistica e Psichiatria. Ma anche Ortopedia. La prima per dargli un cazzotto in un occhio e fargli vedere cosa vuol dire "E' un cazzotto in un occhio", anche più di un cazzotto e non solo sugli occhie ma anche calci ; la visita psichiatrica per vedere se questi hanno le facoltà di intendere e di volere, perche se è vero "Impara l'arte e mettila da parte" e "All'arte non c'è nessun limite", il limite c'è per il denaro speso per queste fantastiche opere. Certo, dopo una gara di corsa podistica sull'asfalto del vecchio parcheggio con i tori in libertà in stile Pamplona, un paio di mesi a Ortopedia non glieli toglierebbe nessuno... che poi bisognerebbe vedere chi ha le corna piu lunghe: il toro o l'artista?