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image-1 image img_3721       Scarcerato per un errore tecnico. Sarebbe questa la motiviazione per la quale, ieri, il caldaista Dante Di Silvestre è uscito dal carcere di Castrogno dopo che per aver ucciso accoltellandolo solo un mese fa, il 48enne Paolo Cialini, imprenditore informatico di Giulianova. Un fendente mortale dopo una lite per motivi di traffico sferrato davanti alla figlioletta della vittima, una bimba di sette anni rimasta in macchina. Un delitto d’impeto così è stato definito dagli inquirenti. Di Silvestre, ieri qualche minuto dopo le ore 14,  non è più in carcere dopo la decisione dei giudici del tribunale del Riesame che ha disposto il provvedimento per un difetto di notifica. E’ successo che il rinvio dell’udienza davanti ai giudici dell’Aquila slittata da lunedì a ieri (dopo il ricorso dei difensori dell’indagato Gennaro Lettieri e Nadia Baldini) non sia stato notificato al codifensore Baldini nei tre giorni pieni previsti dal codice di procedura penale. L’ordinanza del tribunale del Riesame dell’Aquila ha dichiarato l’inefficacia del provvedimento cautelare emesso dal gip per vizi processuali non superabili. L’istanza di riesame era stata proposta per motivi non esclusivamente formali e riguardavano, peraltro, anche la legittimità dell’interrogatorio svolto dal pm prescindendo dalla fonoregistrazione.Di Silvestre è tornato per qualche ora presso la sua abitazione … in attesa di essere nuovamente tratto in arresto. Perchè appare evidente che nelle prossime ore possa esserci una nuova richiesta di arresto della procura e una nuova ordinanza di custodia cautelare. I familiari di Paolo Cialini, non escludono eventuali esposti al Minitero competente.