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mani carcereLa scrivente O.S. si vede costretta a intervenire a distanza di poco tempo per denunciare l’immobilismo del Provveditore Regionale Dr.ssa Calandrino attesa la gravissima carenza di personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in forza presso l’istituto di Teramo che sta portando alla paralisi tutte le attività istituzionali e allo stress psicofisico il personale. Le uniche cose che registriamo in ambito regionale da parte dell’Amministrazione e del Sottosegretario alla Giustizia con delega alla Polizia Penitenziaria On. Federica Chiavaroli sono le convenzioni pro detenuti dimenticandosi delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria, che da soli, sulla propria pelle ,senza risorse economiche e con mezzi inadeguati sorregge l’istituzione carcere. L’organico stabilito per Teramo con P.C.D. 27 giugno 2014 a seguito di fantomatici coefficienti matematici seppur discutibile doveva essere di n.215 unità di vari profili, organico a dir poco sottodimensionato rispetto alla reali esigenze dell’istituto e mai colmato a seguito di pensionamenti e misteriosi distacchi come di due unità in strutture come ad esempio il PRAP di Pescara da diverso tempo chiusa con decreto ministeriale ed una unità al DAP Roma , ad oggi l’organico può contare in servizio solo di n.172 unità (sic!). Queste tre unità ad esempio in questo delicatissimo momento di sofferenza potrebbero dare manforte e un po’ di respiro alle donne e agli uomini del carcere teramano che ogni giorno si vedono costretti a rinunciare al riposo settimanale e alle ferie (alla data di oggi sono circa 14.200 le giornate di ferie che devono recuperare, numeri questi impressionati ) per garantire l’ordine e la sicurezza interna invece l’Amministrazione preferisce impiegarli a non far nulla! Da tempo poi abbiamo presentato un progetto di ricollocazione delle circa trenta unità in servizio al PRAP ,organizzando un polo ospedaliero detentivo regionale presso l’ospedale civile di Pescara che , da un lato eliminerebbe tantissime criticità legate ai servizi di piantonamento dei vari istituti abruzzesi con recupero tangibile di tantissime unità e drastica riduzione di costi e da altro lato garantirebbe a quel personale di permanere nella sede di Pescara ,evidentemente al Provveditore interessa altro ,sicuramente non i risparmi e la buona gestione e sicuramente non il benessere e la sicurezza del personale e dei luoghi di lavoro. Di questa deficitaria gestione e di altro sarà nostra cura preparare in tempi brevi un articolato dossier da inviare alla Corte dei Conti, perché tanto si sa, nel nostro bel paese le coscienze dei Governanti si risvegliano all’indomani di sciagure come il tragico disastro ferroviario cui ci uniamo al dolore dei famigliari aprendo Commissioni d’inchieste, a seguito di attentati terroristici e quanto interviene la Magistratura; Perché allora non intervenire in via preventiva riadeguando gli organici ed evitando tagli indiscriminati alle risorse ? quant’è che la classe dirigente e politica si assumeranno le proprie responsabilità anziché scaricarla su altri ? Il segretario provinciale Giuseppe Pallini