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di ANTONIO D'AMORE Civitella è da ieri il borgo della birra, ho letto un comunicato stampa del Comune di Pineto. Sull'estate pinetese. Tanti eventi. Qualche giorno fa, Giulianova annunciava uno spettacolo di Maurizio Battista, a Bellante torna Ripattoni in Arte e tanto altro sparso in provincia. Ho visto qualcosa sull'estate di Tortoreto, di Alba. Deve essermi sfuggito l'elenco degli eventi dell'estate teramana. Non posso pensare, infatti, che l'assessore Lucantoni, che fino a maggio non aveva alcuna intenzione di dover essere (giustamente) rimossa dalla poltrona della Cultura, non abbia lasciato un calendario dell'estate teramana. Non posso credere che l'assessora che, agli occhi del suoi parenti politici (papà Gatti e zio Brucchi), ha così ben lavorato da meritare una riconferma in Giunta, andando a sostituire l'ottimo Romanelli (costretto dalle logiche perverse del poltronificio teramano a lasciare la Scuola), non abbia programmato un'estate teramana degna di questo nome. E invece sì. Non c'è nulla. Nei cassetti della scrivania dell'assessorato alla Cultura, il neo incaricato Marco Chiarini ha trovato (come si evince chiaramente dall'albo pretorio del Comune), solo il Cinema in piazza. E che cinema: quasi diecimila euro per cinque serate. E non solo, perché - raccontano in Fondazione, la stessa Lucantoni, probabilmente immaginando di essere alla guida dell'assessorato alla Cultura di una città che può permettersi di spendere e spandere, sembra che avesse ipotizzato di investire gran parte del finanziamento della stessa Fondazione (circa 60mila euro), sull'organizzazione di una mostra di Burri, che prevedeva un catalogo da quasi 20mila euro. Più, ovviamente, tutti i costi della mostra. Segnale, questo della mostra "faraonica", in una città che non è riuscita neanche a gestire in maniera efficace la gara per la gestione del Teatro Comunale, che palesa con grande evidenza quanto il tutoraggio dell'ex direttrice dei musei, Paola di Felice, abbia contribuito a confondere ancor di più la gestione lucantoniana. Qualcosa, però, sembra che stia per cambiare, visto che in Fondazione sarebbe arrivata una nota del neo assessore Chiarini, che annuncia una completa rivisitazione della destinazione dei fondi. Dunque, niente soldi al Cinema in piazza (se si farà il Comune non pagherà nulla, ma sarà a carico dei privati) e niente cataloghi costosi, di quelli che tutti vogliono ma nessuno legge. Insomma, tutto sbagliato, tutto da rifare. Nell'attesa del nuovo che verrà, nelle calde serate estive in città, guardatevi intorno. Tutto quello che non succede, è merito della riconfermata assessora Lucantoni.