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Prima della crisi i lavoratori del settore metalmeccanico in provincia di Teramo erano almeno 7mila. Dopo la crisi, sono scesi a meno di 4mila. Un meno 40% in tutto, denunciano i sindacati, ritrovatisi accanto ai lavoratori, ancora una volta, a protestare per vedersi riconosciuti alcuni diritti. Il contratto, prima di ogni altro. E un aumento salariale adeguato. Fiom Cgil e Fim Cisl, coi rispettivi segretari provinciale Mirco D'Ignazio e Marco Boccanera, hanno capitanato il presidio di ieri davanti alla sede di Confindustria a Sant'Atto al grido di: "Senza contratto non si va avanti" GUARDA IL NOSTRO SERVIZIO (CLICCA QUI) presidio