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"Il punto nascita di Atri è stato chiuso, per me resta un errore...Ho perso una battaglia su quel presidio ma non è il momento di fermarsi". E' uno dei passaggi dell'intervento del consigliere regionale Luciano Monticelli, oggi presso la Asl di Teramo insieme all'assessore Dino Pepe e all'assessore Silvio Paolucci, in occasione della presentazione del piano sanitario regionale. "Una tappa importante di un percorso che negli ultimi due anni non è stato sempre lineare e tranquillo. Anzi, per dirla tutta: è stato aspro e accidentato. Ricordo solo, per tutti, l'episodio della chiusura dei quattro Punti Nascita di Atri, Ortona, Penne e Sulmona, che mi ha visto, insieme a tanti altri, fieramente contrario...", commenta Monticelli. "Continuo a ritenere che in quell'occasione avevamo ragione noi, e torto l'Assessore Paolucci. E tuttavia, oggi va riconosciuto che la riorganizzazione della rete ospedaliera del nuovo Piano Sanitario, con Teramo ospedale di primo livello e Atri, Giulianova e Sant'Omero confermati Ospedali di Base a vocazione specifica, rappresenta un punto di svolta importante, che pochi mesi fa era tutt'altro che scontato". Monticelli riconosce che non è un traguardo: "La mia esperienza di amministratore mi ha insegnato che rendere tangibile, stabile e sostenibile ciò che è previsto sulla carta non è scontato. Ringrazio tutti i cittadini che continuano a segnalarmi problemi e difficoltà del nostro sistema sanitario, perché sono un continuo stimolo per tentare di migliorare le cose: è quello che insieme al DG Fagnano abbiamo tentato di fare proprio stamattina, affrontando le richieste di un gruppo di famiglie toccate dal grave problema dell'autismo. E tuttavia, va detto che senza le garanzie offerte da questo Piano Sanitario oggi saremmo impegnati a fare tutt'altri discorsi". Prosegue Monticelli: "Noi non siamo dei professionisti dell'indignazione: siamo dei cittadini che cercano di svolgere con onore e buon senso il loro ruolo di rappresentanti del popolo abruzzese, e se possibile di dare contributi positivi per risolvere qualche problema. È per questo che era giusto che, oggi, tutti i Consiglieri di maggioranza del teramano affiancassero Silvio Paolucci nella presentazione del Piano, che rappresenta in ogni caso una pietra miliare nella storia della sanità abruzzese". Assente il Capogruppo Sandro Mariani, impegnato in una seduta della Commissione di Vigilanza. Conclude: "I tre presidi della Provincia di Teramo fuori dal capoluogo hanno intrapreso l'unica strada che il DM 70, interpretato in modo corretto, lasciava aperta: quella della specializzazione su vocazioni specifiche, a partire dalla caratterizzazione come Ospedali di Base. Sant'Omero ha conservato la sua vocazione materno-infantile, Giulianova (pur con qualche difficoltà) si vede assegnata un ruolo importante in ambito cardiologico ed Atri, grazie alla grande professionalità dei suoi operatori, riesce ad assumere ben tre vocazioni specifiche: quella delle malattie rare pediatriche, con la conferma dei Centri Regionali di Auxologia e Fibrosi Cistica, quella dell'Endocrinologia e quella di grande Centro Diagnostico ausiliario dell'area metropolitana pescarese" monticelli asl