LETTERA APERTA DI RENZO DI SABATINO AL PRESIDENTE DELLA BCC DI CASTIGLIONE ALFREDO SAVINI
Il presidente Di Sabatino, questa mattina, ha inviato una lettera aperta al presidente della BCC di Castiglione e Pianella, esprimendo preoccupazione per la decisione dell'istituto di revocare la qualifica di socio a quasi la metà dei soci ex Banca di Teramo e chiedendo, quindi, un incontro urgente.
“Ho appreso dalla lettura del Centro della decisione della Bcc di Castiglione e Pianella di revocare la qualifica di socio a 1826 persone ex Banca di Teramo; un pezzo di storia che se ne va.
Per molti di loro, l’acquisizione delle quote, a suo tempo, è stato un modo per sostenere un presidio economico-finanziario che aveva una connotazione tutta teramana e che, anche per questo, poteva giocare un ruolo a sostegno del sistema produttivo. Quanto siano complessi i nodi che riguardano il sistema bancario italiano è testimoniato dalla difficile trattativa che questo Governo sta conducendo con l’Europa e c’è sicuramente da considerare con favore gli sforzi compiuti per il salvataggio della ex Banca di Teramo e il ruolo svolto dalla Bcc di Castiglione e Pianella che sta mostrando una solida governance.
Proprio per questo mi lascia perplesso, anzi contrariato, la decisione di revocare con una semplice comunicazione scritta ai destinatari, la qualifica di socio a praticamente metà della componente societaria pre-fusione; è chiaro che si tratta di una circostanza che muta e non di poco gli equilibri dell’Assemblea perché mi pare difficile che chi viene liquidato al 40%, per legittimi e trasparenti accordi di fusione, chieda di tornare a diventare socio riacquistando la quota per intero. Mi preoccupa il fatto che la rappresentanza di un pezzo di territorio, quello teramano, venga significativamente penalizzata tradendo lo spirito e gli obiettivi di una Banca cooperativa che si connota proprio per il suo legame con il tessuto locale. In nome di un’istituzione che è la casa dei Comuni, luogo di sintesi dei valori, delle esigenze e delle aspettative dell’intera provincia, quindi, ritengo doverosa una richiesta d’incontro per un confronto non rituale né retorico sul ruolo che l’Istituto sta svolgendo e può svolgere a fianco della comunità teramana; una comunità che non può diventare marginale in questa operazione"