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“Capisco il loro disagio, il disagio dei colleghi di minoranza che si trovano a dover difendere l’indifendibile”. Esordisce così il consigliere regionale Mauro Di Dalmazio nel Consiglio sul Piano sanitario che ha visto la maggioranza andare sotto coi numeri e costretta a ritirare il piano. “Si trovano a doverlo fare anche in maniera non convinta…E ciò che resta delle argomentazioni che si usano è il rumore, lo stridìo dell’arrampicarsi sugli specchi…”, prosegue Di Dalmazio, che prende la parola pochi interventi dopo quello del consigliere Pd, Luciano Monticelli,  cui Di Dalmazio dice: “Non si possono fare le battaglie di testimonianza caro amico Luciano, non si può dire che si è perso sul punto nascita ma si va comunque avanti…Caro Luciano se ti volevi e vuoi opporre veramente, allora vieni qui e sottrai il tuo consenso, con i tuoi voti, a questa maggioranza”. E giù applausi all’Emiciclo“…Altrimenti è un mero gettare fumo negli occhi”, incalza il consigliere Di Dalmazio. “Se è vero che eravamo nelle condizioni di poter uscire dal commissariamento un anno fa…se è vero che l’uscita dal commissariamento avrebbe consentito di sottoporre alla discussione di questo Consiglio e col territorio, un atto così importante…la domanda allora è perché non si è usciti? Proprio per non far discutere questo atto?”. Aggiunge Di Dalmazio: “E poi…l’uscita dal Commissariamento, sventolata come un successo, per fare cosa? Correttezza avrebbe voluto uscire dal commissariamento e poi discutere questo provvedimento di revisione della Sanità con tutti i soggetti istituzionali interessati”. E invece, accusa la minoranza, è stata evitata proprio la discussione, il confronto, anche la “legittima contestazione” alla luce di un provvedimento così importante. DI DALMAZIO