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ipogeofotomontaggio4_65797Le nostre città sono di fatto delle vere e proprie “trappole di calore”. Nel costruirle, infatti, si sono asfaltati e cementificati ettari di terreno, riducendo fortemente la superficie verde, con riconosciuti effetti negativi anche sulle temperature. E visto il costante innalzamento di queste ultime, sarebbe il caso di iniziare a pensare a soluzioni di mitigazione. Lo scrive il WWF. Un suggerimento può venire dall’Ipogeo, la struttura parzialmente interrata posta al centro di Piazza Garibaldi a Teramo. Tralasciando la valenza architettonica e l’utilità della struttura per la collettività cittadina, c’è un particolare che è passato inosservato, ma che merita un approfondimento con un’ottica ambientalista: sopra la copertura in metallo è stato realizzato un giardino pensile, cioè un sistema di copertura edilizia orizzontale costituito da più strati di materiali con installazioni vegetali non a contatto con il suolo. Questo tipo di interventi può avere numerosi effetti benefici in termini di mitigazione e compensazione ambientale: ·         controllo del deflusso delle acque: la copertura a verde, grazie alla capacità di ritenzione idrica, può ritardare il deflusso delle acque meteoriche verso i corpi idrici di ricezione. In funzione del tipo e dello spessore della stratificazione e della tipologia di vegetazione possono essere ridotti gli effetti degli eventi di piena, dato che il ritardo nel deflusso, in occasione di forti precipitazioni, alleggerisce la pressione sui sistemi fognari; ·         mitigazione microclimatica: le coperture a verde trattengono e accumulano l’acqua piovana restituendola all’ambiente per evapotraspirazione. Attraverso questo processo l’aria diventa più umida e, rinfrescandosi, riduce la percezione di aria asciutta e polverosa; ·         risparmio energetico e gestione delle temperature: la copertura a verde, grazie allo spessore di terra fornisce prestazioni di isolamento termico in inverno e di raffrescamento passivo in estate, rendendo più confortevole gli ambienti; ·         fissaggio delle polveri sottili sottratte all’atmosfera grazie alla vegetazione che oltretutto riduce la velocità del vento; ·         nuovi ambienti di vita per fauna e flora: un ridotto intervento umano nella manutenzione favorisce anche uno sviluppo naturale della vegetazione; ·         aumento della qualità di vita (soprattutto con inverdimenti visibili o fruibili) grazie all’effetto tranquillizzante delle superfici verdi e al miglioramento della percezione degli insediamenti nel territorio. Ed ecco la proposta al Comune di Teramo. Moltissimi degli edifici del patrimonio immobiliare del Comune sono a uso scolastico con il tetto con lastrico solare che in molti casi potrebbe essere coperto da vegetazione. E proprio per la presenza della scuola, vi sarebbe una ragione in più per realizzare questo intervento: la possibilità di utilizzare la copertura anche a fini didattici come primo passo per un avvicinamento alla Natura. Il WWF, pertanto, invita l’Amministrazione comunale a non considerare il giardino pensile dell’Ipogeo di Piazza Garibaldi come un episodio unico, ma come un esempio da riproporre su altre strutture comunali e uno stimolo per la realizzazione di simili interventi sulle strutture private.