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2016_08_01_D_ALFONSO_LA_MEMORIA_DI_MARCINELLE_21 2016_08_01_D_ALFONSO_LA_MEMORIA_DI_MARCINELLE_22 2016_08_01_D_ALFONSO_LA_MEMORIA_DI_MARCINELLE_26In visita a Manoppello, la principessa Astrid di Belgio arrivata ieri  per commemorare il 60° anniversario della tragedia di Marcinelle con 262 morti (136 italiani e tra questi 60 abruzzesi). Davanti al monumento ai Caduti con le 262 stelle sul muro a ricordare i minatori morti nel Bois du Cazier in fiamme, la principessa si è commossa. «La mia visita vuole testimoniare un messaggio di fratellanza tra i popoli», ha detto la principessa. La visita a Manoppello ha aperto i 4 giorni di ricordo del disastro organizzati dalla Regione Abruzzo. La tappa di Manoppello è stata il simbolo della commemorazione: nel 1956, proprio da Manoppello partirono 23 dei minatori che poi trovarono la morte nella miniera in fiamme. Le altre vittime abruzzesi erano di Lettomanoppello, Farindola e Turrivalignani. Nel 1956, quella di Marcinelle era ormai una miniera in fase di esaurimento, senza più manutenzione, in cui i belgi si rifiutavano di scendere. L’8 agosto di quell’anno, un incendio scoppiato nel pozzo 1 trasformò la miniera in una trappola mortale. All’epoca a consolare le famiglie delle vittime dopo l’incidente fu re Baldovino, zio della principessa Ástrid. «Nel 1948 mio padre Nicola lasciò l’Abruzzo e San Valentino per trasferirsi in Belgio: viveva nella miseria e spinto dal desiderio di fuggire dalla povertà lasciò tutto». L’ex primo ministro del Belgio, Elio Di Rupo, sindaco di Mons, originario di San Valentino, ha raccontato così il primo passo del padre verso una vita nuova.