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rudy festInvio la presente nota con profondo rammarico e tristezza nel constatare che, nonostante abbia deciso di allontanarmi da questa giunta per i motivi ormai noti a tutti, e nella speranza che il mio sacrifico sarebbe servito a curare la poltronite di qualcuno, il mio nome continua ad essere motivo di discussione all’interno dei tavoli politici neanche  fossi il nemico pubblico n. 1. Non saranno state due sollecitazioni di carattere amministrativo, di seguito riportate, ad aver scatenato tanto malumore all’interno della maggioranza: L'utilizzare al più presto i 50mila euro impegnati, già da mesi, per la sistemazione del canile e l'ottenimento dell'autorizzazione per aumentare la  capienza dello stesso con un notevole risparmio economico per le casse dell'Ente; Aver sollecitato i Consiglieri a metter da parte la nomina dei "delegati" e dare precedenza al riconoscimento dei comitati. Non riesco a credere che alle mie doverose sollecitazioni si è risposto con un maldestro tentativo di linciaggio mediatico nei confronti miei e di tutte quelle persone che condividono con me un percorso politico. Sia chiaro, sono felice che finalmente qualche consigliere inizi a dare un senso alla propria presenza in Consiglio,  attraverso un’ azione di controllo e verifica degli atti amministrativi. Spero, anzi, che sia l’occasione per un monitoraggio a 360 gradi iniziando da parenti ed affini entro il terzo grado; Trovo tuttavia squallido che allo scopo di provare, inutilmente, a buttare fango sul mio operato, si va a denigrare anche un intero ufficio ed un Dirigente, che ricordo essere l’unico deputato a fare affidamenti e/o appalti di ogni genere (e non l’Assessore come si cerca di far intendere), che fino a prova contraria ha gestito in maniera ineccepibile ingenti somme di contributi per il Sisma, fondi P.I.S.U., contributi Europei, del Governo, Regionalicon la massima trasparenza e serietà per quanto mi risulta, e soprattutto nel pieno rispetto del principio di rotazione. Spero su questo voglia fare chiarezza il sindaco - essendo lo stesso Dirigente nominato con atto sindacale - in qualita’ di responsabile politico se mai fossero vere le corbellerie di alcuni. Comunque, visto che le minacce che mi sono state mosse non hanno sortito l’effetto intimidatorio sperato, torno a parlare di problemi che interessano di più i cittadini, risollecitandovi su quanto di buono era in corso ed è stato di fatto accantonato: - valorizzazione patrimonio immobiliare (relazione in 12 punti con tanto di bozze preliminari); -  regolamento di polizia rurale (da portare in commissione); - I 650 mila euro dei canoni rinegoziati delle antenne di telefonia mobile, vincolati dalla Giunta per le manutenzioni (qualcuno sa dove sono finiti?); -I soldi impegnati ed inspiegabilmente non utilizzati per la realizzazione dello sportello anagrafe a Villa Vomano; - La chiusura definitiva della discarica La Torre (dove ho più volte indicato una base sulla quale ragionare, puntualmente rimandata al mittente,con il risultato che la discarica è ancora li). Alla luce di quanto fino ad ora detto e della consapevolezza di quanto ancora c’è da fare, non essendo uno di quelli che pensano, in questa situazione, “tanto peggio, tanto meglio (per me)”, lancio un appello al mio gruppo di appartenenza, che tra l’altro ho contribuito a fondare, Futuro In,: evitate di partecipare a discussioni di cosi basso profilo in inutili tavoli politici cosi come riportate dalla stampa, prendete le distanze, se ancora si è in tempo,  da una maggioranza che da tempo ha smesso di occuparsi dei problemi della città ed è ben lontana da quelli che sono i valori ed i principi che da sempre hanno contraddistinto l’azione politica del nostro gruppo; torniamo a concentrarci su un progetto politico capace di risollevare il centrodestra teramano dal baratro nel quale i personalismi esasperati lo hanno condotto e ricominciamo a lavorare con la Città per la Città e, soprattutto, con persone che hanno dimostrato di non anteporre il proprio ego all’interesse generale. Sono fiducioso sul fatto che Futuro In potrà prendere atto che la propria storia, i propri valori, e la carica innovativa per la quale quasi seimila teramani ci hanno dato fiducia,  non possono e non devono  essere barattati, svenduti e calpestati in nome di una “responsabilità di coalizione” che rischierebbe di diventare accanimento terapeutico. Per parte mia, mi farò carico, nella sede del nostro comitato comunale, di proporre queste valutazioni e di aprire una riflessione ampia e seria sulle prospettive della città. Lo farò mettendoci anima e corpo, come ho fatto fin dal 2008, quando fondammo la nostra associazione. Rudy Di Stefano