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ic“Resteremo in Commissione anche per tutto il mese di agosto, se sarà necessario, per cambiare quel Piano Sociale Regionale che il Governatore D’Alfonso vuole far ingoiare a tutti gli abruzzesi tagliando per 200mila euro i fondi 2016 destinati a indigenti, anziani, diversamente abili e bambini, e portando da 12 milioni di euro della giunta Chiodi a soli 7milioni e mezzo il fondo per la compartecipazione ai ticket socio-sanitari che si scaricheranno interamente sulle spalle dei Comuni o, in alternativa, degli stessi cittadini. E questo senza dare alcuna certezza circa le risorse comunque disponibili per il 2017 e il 2018. Giovedì ricominceremo la battaglia, pronti ad andare avanti anche a ferragosto perché la difesa del diritto all’assistenza dei cittadini non conosce ferie”. Lo ha annunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri che ha iniziato  giovedì scorso la battaglia sul Piano sociale regionale. “Avevamo avvisato la giunta D’Alfonso: dateci certezze o il Piano non passerà mai. Le certezze di copertura finanziaria non sono arrivate e ovviamente quel documento di programmazione sociale resterà al palo – ha avvisato -  Venticinque gli emendamenti di merito presentati, in tutti ho imposto la previsione di ‘specifici finanziamenti regionali’ tesi a garantire servizi non regalati, ma dovuti, normativamente obbligatori, nei confronti di persone che vivono una qualunque condizione di disagio, perché il Governatore deve ancora capire che, quando stanzia fondi per i diversamente abili o quando prevede l’assistenza domiciliare per gli anziani, non sta facendo loro un gentile omaggio o una concessione straordinaria, ma sta ottemperando a un obbligo normativo. Per questo gli abruzzesi devono pretendere di sapere quanto il Presidente D’Alfonso intende spendere per quei servizi all’interno del Piano. A oggi non è scritto, e sappiamo solo che, approvato il Piano, i Comuni dovranno adeguare i propri interventi redigendo ciascuno il proprio Piano sociale di Zona e garantendo con risorse proprie la copertura del 30 per cento della spesa complessiva. Bene, ma il 30 per cento di cosa se nel Piano proposto leggiamo solo l’elenco dei servizi ipotizzati, ma senza le relative voci di spesa?".