OMICIDIO REA/ PAROLISI FUORI DAL CARCERE MILITARE, SI DECIDE A SETTEMBRE
Nuova problemi per Salvatore Parolisi. Dopo la condanna a vent’anni di carcere per l’omicidio della moglie, Melania Rea – avvenuto nel maggio 2011 - il procuratore generale di Perugia, Giancarlo Castigliola, ha chiesto la degradazione dall’esercito come pena accessoria. Un’istanza che, se accolta dai giudici, cambierebbe drasticamente il regime di detenzione cui l’ex caporalmaggiore è sottoposto da un anno. Da quando cioè, chiese ed ottenne dal Dipartimento per l’Amministrazione Penitenziaria, il trasferimento dal carcere teramano di Castrogno a quello militare di Santa Maria Capua Vetere, che dista a pochi km dal paese in cui vive la famiglia. Scelta duramente contestata dai genitori e dal fratello di Melania che avevano definito la struttura un “resort a cinque stelle”. Tra partite di calcetto, corsi di pittura, cucina e teatro, palestra, e persino sedute di pet therapy, le ore in cella si riducono.Privilegi che, ora, Parolisi rischia di perdere insieme a quel residuo di stipendio che ancora gli viene corrisposto dall’Esercito. La decisione spetta ancora una volta alla Corte d’assise d’appello di Perugia. La stessa che aveva rideterminato la pena – dai trent’anni inflitti inizialmente ai venti attuali - e che tornerà a riunirsi in camera di consiglio il prossimo 28 settembre.