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IMG-20160824-WA0019L'evento sismico della notte scorsa, tra le tante altre drammaticità che ha purtroppo comportato, ha permesso di portare nuovamente all'attenzione la situazione nella quale versa la Torre del Duomo di Teramo. Lo scrive Fabrizio Primoli. Il fabbricato, ultimato nel 1493, patisce oggi una discreta sofferenza dal punto di vista strutturale. Sofferenza peraltro analizzata più compiutamente in occasione degli ultimi restauri della Cattedrale, durante i quali è stata riportata alla luce la Grotta di San Berardo. La Torre non è tuttavia nuova a questo genere di problematiche: il 29 maggio 1892, un sopralluogo dell'allora ingegnere comunale evidenziò con allarme che una serie di interventi abusivamente condotti da parte di uno degli esercenti commerciali adiacenti alla struttura avevano «rotto lo sperone della massiccia, robusta e ben consolidata fondazione e con vero dolore si deve constatare il fatto che in essa fondazione, a forza con picconi e mazze e con lavoro assiduo e paziente venne molto recentemente ricavato al piano terra un piccolo vano adibito ad uso bottega da orologiaio e forse anche ora si lavora occultamente per ricavare altri piccoli vani nella platea generale della Torre». La demolizione del cosiddetto Arco di Monsignore, eseguita nel 1969, tra l'altro, ha ulteriormente aggravato lo stato di salute strutturale dell'edificio, che attualmente quindi paga il venir meno di un solido appoggio laterale e una vetustà che innegabilmente ha indebolito le componenti portanti. Soprattutto nelle aree più basse del fabbricato, che hanno altresì sofferto della progressiva demolizione dei solai divisori tra un piano e l'altro al fine di consentire il passaggio dei pesi dei tre orologi monumentali che si sono succeduti sulla Torre tra il XIX e il XX secolo. La lesione che oggi è stata oggetto di valutazione da parte dei Vigili del Fuoco era presente, come si nota nell'unita fotografia, già nel luglio 2008. Non stupisce, purtroppo, che l'evento sismico delle ultime ore abbia potuto eventualmente aggravarne ampiezza e stato, conclude Primoli.