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230308298-2fe389d5-0518-460c-ab38-ef8c33b1e4c1Tutti a lavoro a Teramo: Provincia e Comuni per fornire sicurezza, si fa per dire, alle famiglie e agli alunni in vista della riapertura delle scuole in tutta la provincia. Tutti i  comuni sono a lavoro per controllare la stabilità delle scuole dopo il forte sisma del 24 agosto che ha messo in ginocchio l'Italia intera. Come sempre in questi casi, si pensa subito alle scuole e alla loro stabilità. Per questo, sindaci e il presidente della Provincia si sono messi subito a lavoro per capire come reperire i fondi visto che, si sa, le norme cambiano in continuazione sulla messa in sicurezza, e quasi mai questo o quella scuola puo' definirsi : "sicura". Sono al momento tre le case dichiarate inagibili a Teramo in seguito al sisma. Il Comune, subito dopo gli asili nido, ha iniziato la ricognizione sugli edifici privati, mentre da oggi parte anche quella sulle scuole materne, elementari e medie. Al momento sono arrivate una cinquantina di segnalazioni circa da case private e i Vigili del Fuoco le stanno controllando. Sono tre gli immobili dichiarati inagibili, che si trovano nelle frazioni: a Villa Ripa un'anziana che vive sola è stata ospitata dai parenti, per gli altri due casi, a Rapino e Spiano. In corso intanto la sistemazione dell’Iti Alessandrini e dell’Itcp Pascal lesionate dal terremoto di Amatrice. Intanto, altre cinque scuole superiori del Teramano attendono ancora lavori di messa in sicurezza antisismica a seguito di danni riportati nel terremoto del 2009. Ci sono quasi sette milioni di euro da spendere per la messa in sicurezza di dieci scuole superiori teramane, ma i lavori sono in corso solo in due scuole su dieci per un totale di 450mila euro. Per le altre o si è in fase di gara, o c’è la progettazione esecutiva. Gli interventi più consistenti riguardano l’Itc Rosa e il liceo Peano di Nereto, rispettivamente 1,3 e un milione, il liceo classico Delfico di Teramo (1,1) e l’Itc Comi di Teramo (1,2). L'altra scuola finanziata con i fondi post-sisma è l’Ipsia Marino, qui la gara (da 125mila euro) è stata espletata. Fondi Cipe del 2012 hanno permesso l’avvio di lavori su elementi non strutturali al classico Delfico (250mila euro) e al classico Saffo di Roseto (200mila). Allo scientifico Einstein di Teramo si è in fase di gara per lavori da 150mila euro, per l’Iti di Giulianova è stato approvato il progetto esecutivo da 750mila euro (fondi regionali), all’Ipsaa Rozzi c’è un progetto preliminare da 600mila euro (fondi Miur). «Abbiamo chiesto altri soldi alla Regione, 2,5 milioni per il classico di Teramo e 900mila euro per l’Ipsia di Atri. Intanto si è appreso che visto che è diminuito drasticamente il numero di chi dorme in macchina per la paura di nuove scosse, il Comune di Teramo ha accantonato l’idea di installare delle tende attrezzate nel campo scuola di atletica, uno dei due luoghi destinati a punto di raccolta. Nel campo scuola c’è già una tenda di 200 metri quadri, montata dalla società Atletica Gran Sasso per le proprie attività, ma non ci sono i lettini, destinati ai comuni montani di Valle Castellana e Rocca Santa Maria, dove ci sono famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie case.