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La frazione teramana di Spiano è la più colpita dal terremoto del 24 agosto. In ogni abitazione di Spiano spuntano crepe e lesioni. Gli unici ad intervenire sono stati i vigili del fuoco con tecnici arrivati da Pescara e L’Aquila che hanno staccato tre inagibilità. Ma la situazione generale è gravissima. La chiesa di Santa Maria è ridotta così. Questa casa , di una famiglia romana, è off limits. Crepe ovunque. Pochi metri e c’è casa di Andrea Marcelli, un volontario della Cives. Dovrebbe andarsene ma non può, ha la mamma che non può muoversi. Ha chiesto aiuto ma invano: “Siamo completamente abbandonati, il Comune non si è visto. Un dipendente dell’ufficio tecnico ha visitato solo alcune abitazioni nonostante il nostro invito a farsi un altro giro, in altre case, e constatare di persona la gravità…Ma niente…” Le storie sono le più disparate: la famiglia D’Arcangelo con due figli adolescenti, quattro in tutto, terremotati dal 2009 con un mutuo che si continua a pagare. Avevano trovato ospitalità in un’altra casa vicino la chiesetta: fuori sembra tutto ok. E invece…dentro è un disastro. Due terremoti, due case perse. Hanno dormito in tenda, poi, la sera prima che piovesse hanno incontrato il sindaco sotto la loggia del Comune: “Gli abbiamo spiegato la nostra situazione, gli abbiamo detto che avremmo tolto la tenda e che, non avendo alternative dal Comune, l’avremmo piazzata sotto il municipio. Il sindaco ci ha guardato in faccia e ha risposto che, in fondo, mica era una cattiva idea…Siamo allibiti, assurdo davvero”. C’è rabbia, tanta rabbia a Spiano, per un Comune assente. La notizia del sindaco in vacanza in Sardegna e zero amministratori degnatisi di fare un pugno di km e verificare di persona la situazione, lascia nei residenti l’ennesima amarezza. A 95 anni la convinzione è una sola: il Comune esiste solo per chiedere tasse e voti. Non c’è scusa che tenga per gli amministratori. A Spiano, frazione a sé, il Comune è latitante. I soldi dell’autonoma sistemazione non bastano per avere una casa in affitto “perché comunque chiedono due caparre ed il mese corrente, noi non ce lo possiamo permettere…i soldi che avevamo messo da parte erano per i libri delle Superiori”, prosegue la signora Di Antonio. Il Comune non si vede ed un’alternativa non viene data. E pensare che prima di andare in vacanza in Sardegna, il sindaco Brucchi ha avuto il tempo di farsi un giro tra i cantieri in città. E' vero...a Spiano le rotonde non ci sono. Solo case lesionate e famiglie che non sanno cosa fare... GUARDA IL NOSTRO REPORTAGE (CLICCA QUI) IMG_1667 IMG_1668 IMG_1669 IMG_1671 IMG_1673