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IMG-20160905-WA0003 Carlo-Buccirosso 4 - Una famiglia quasi perfettabova alta               E’ stata presentata questa mattina nella Sala Consiliare del Comune di Teramo la Stagione di Prosa 2016/2017 della Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”. A illustrare il cartellone, come ormai tradizione, Ugo Pagliai, direttore artistico della Stagione. da 12 anni. Questo il cartellone della stagione di prosa che, salvo comunicazioni diverse da parte del Comune, si svolgerà al Teatro Comunale anche se il nuovo bando ancora non viene pubblicato dall'Ente.   9/10 novembre Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro CARLO BUCCIROSSO UNA FAMIGLIA… QUASI PERFETTA! con Rosalia Porcaro e Gino Monteleone, Davide Marotta, Tilde De Spirito, Peppe Miale, Fiorella Zullo, Giordano Bassetti, Elvira Zincone costumi Zaira de Vincentiis musiche Paolo e Simone Petrella scene Gilda Cerullo e Renato Lori scritto e diretto da Carlo Buccirosso Si può ridere pensando alle incongruenze della vita quotidiana? Ci si può divertire affrontando qualcuno dei temi più scottanti della nostra cronaca? Si possono mettere in scena questi temi con la leggerezza della grande tradizione della commedia italiana? E allo stesso tempo si può invitare il pubblico a qualche agrodolce considerazione sul tempo in cui viviamo? Ci riesce Carlo Buccirosso, sempre attento alle problematiche del nostro tempo, mettendo in scena come autore, regista e strepitoso protagonista la commedia “Una famiglia quasi perfetta” “In una piacevole e tranquilla villetta residenziale, una pacifica famigliola - lui affermato psicologo, lei insoddisfatta casalinga - sembra vivere in apparente armonia assieme al loro figlioletto, adottato sin dall’età di sei anni, e che ora appare come il loro principale punto di riferimento, fino a quando un giorno un inaspettato evento arriverà a turbare la pace della loro esistenza: il padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, che piomba nel tepore delle mura della casa a recriminare la paternità di suo figlio! Sembra una normale vicenda legata alle difficoltà che l’adozione di un figlio a volte può arrecare, ma il disordine legislativo, la mancanza di una quotidiana tutela del cittadino, unite alla presunzione di convenienza che ormai regna nel nostro “bel paese”, e cioè che tutti siamo colpevoli di tutto salvo prova contraria, porteranno gli eventi sul precipizio di una normale tragedia quotidiana, a cui la nostra spietata battaglia esistenziale ci ha ormai tristemente abituati” 24/25 novembre Gitiesse Artisti Riuniti con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi MARIANGELA D’ABBRACCIO/GEPPY GLEIJESES FILUMENA MARTURANO di Eduardo De Filippo con Nunzia Schiano   Mimmo Mignemi e con Ylenia Oliviero   Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Eduardo Scarpetta, Fabio Pappacena scene e costumi Raimonda Gaetani musiche Theo Teardo assistente alla regia Marina Bianchi regia Liliana Cavani E’ il testo di Eduardo più rappresentato all’estero, ispirato da un fatto di cronaca dal quale Eduardo ha costruito una delle più belle commedie dedicata alla sorella Titina. È la storia di Filumena Marturano e Domenico Soriano: lei è caparbia, accorta, ostinata contro tutto e tutti nel perseguire la propria visione del mondo, con un passato di lotte e tristezze, decisa a difendere fino in fondo la vita e il destino dei suoi figli: è la nostra “Madre Coraggio”. Lui borghese, figlio di u ricco pasticciere, “campatore”, amante e proprietario di cavalli da corsa, un po’ fiaccato dagli anni che passano e dalla malinconia dei ricordi, è stretto in una morsa dalla donna che ora lo tiene in pugno e a cui si ribella con tutte le sue forze. Ma è soprattutto la storia di un grande amore. La commedia porta al pubblico il tema, scottante in quegli anni, dei diritti dei figli illegittimi. Il 23 aprile 1947, infatti, l’Assemblea Costituente approvò l’articolo che stabiliva il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare anche i figli nati fuori dal matrimonio, mentre otto anni più tardi, nel febbraio del 1995, venne approvata la legge che abolì l’uso dell’espressione “figlio di N.N.”.  Nel ruolo di Filumena e Domenico due grandi protagonisti della scena italiana: Mariangela D’Abbraccio che ha iniziato la sua carriera diretta da Eduardo nella Compagnia di Luca De Filippo e Geppy Gleijeses, allievo prediletto di Eduardo che per lui nel ’75 revocò il veto alle sue opere.  A dirigere la commedia la più grande regista di cinema al mondo, italiana e donna, Liliana Cavani, che con questo allestimento debutta nella Prosa. 6/7 dicembre Ares Film e L’Isola Trovata GABRIEL GARKO/UGO PAGLIAI con la partecipazione di PAOLA GASSMAN ODIO AMLETO di Paul Rudnick con Claudia Tosoni, Annalisa Favetti, Guglielmo Favilla scene e costumi Carlo De Marino regia Alessandro Benvenuti Divertente commedia di Paul Rudnick, che porta in scena la storia di una star del piccolo schermo che, per rifarsi un look da attore impegnato, accetta di interpretare il personaggio shakespeariano in palcoscenico, ma spunta il fantasma del leggendario John Barrymore. Quando il protagonista riceverà la proposta di un nuovo ruolo importante in tv, con relativo compenso stellare e la prospettiva di una platea oceanica, si troverà a dover scegliere tra il nobile Shakespeare e la popolarità del piccolo schermo… 9/10 gennaio Compagnia Molière MADDALENA CRIPPA/DANIELE PECCI AMLETO di William Shakespeare con Rosario Coppolino, Giuseppe Antignati, Sergio Basile, Francesco Bonomo, Mario Pietramala, Marco Imparato, Mariachiara Dimitri, Vito Favata, Pierpaolo De Mejo costumi Maurizio Millenotti regia Daniele Pecci Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che immobilizza: la nostra. Esiste il “nostro” futuro? O esiste il destino? Non è dato sapere. Almeno per ora, almeno per l’uomo, cosiddetto moderno. Quello che forse conta però, è che queste domande costituiscano un ponte, che collega noi stessi a quell’uomo moderno, a quell’uomo shakespeariano, vissuto nel Milleseicento: siamo sostanzialmente gli stessi. L’Amleto di Shakespeare è il testo teatrale più importante dell’era moderna. Vi è in esso un’analisi profonda dell’umano sentire, in rapporto alle problematicità del vivere quotidiano. Meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo, Shakespeare è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dell’essere umano, di fronte all’impegno che questo deve assumersi per poter anche semplicemente stare al mondo; affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita ecc. In esso sono ben dosate le rappresentazioni del mondo grande, lo stato, i grandi destini e temi dell’umanità, e il microcosmo familiare dei sentimenti più intimi e segreti. In questo senso per me, è il testo più moderno, più urgente, e come tale mi sprona più di ogni altro alla sua rappresentazione, anche in veste registica. Il mio impegno è quello di proporre al pubblico contemporaneo, uno spettacolo contemporaneo. Non già con l’intento di mediare, sovrapporsi, o nella migliore delle ipotesi, aggiungersi, alla miriade di interpretazioni che dal 1601 ad oggi sono state fatte; sarebbe un esercizio di stile fine a se stesso e soprattutto assolutamente vano per il pubblico nuovo, del quale ci sentiamo di dover tenere conto in maniera particolare. Elemento nodale, è ovviamente il testo: traduzione e adattamento. Leggermente tagliato (durerebbe altrimenti più di quattro ore) ma fedele, non alterato, e con una traduzione atta a esaltarne tutte le possibilità poetiche, ma in una prosa semplice, scorrevole, di facile comprensione, e con una messa in scena e una recitazione che si propongono di essere vicine al nostro mondo, senza simbolismi e sovrastrutture che si frappongano fra i 14 attori sul palcoscenico ed il pubblico. (Daniele Pecci) 15/16 febbraio Compagnia Enfi Teatro RAUL BOVA/CHIARA FRANCINI DUE di Miniero - Smeriglia regia Luca Miniero La scena è una stanza vuota. L'occasione è l'inizio della convivenza che per tutti gli essere umani, sani di mente, è un momento molto delicato. Che siano sposati o meno, etero oppure omo. Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, Paola lo interroga sul loro futuro di coppia. Sapere oggi come sarà Marco fra 20 anni, questa è la sua pretesa. O forse la sua illusione. La diversa visione della vita insieme emerge prepotentemente nelle differenze fra maschile e femminile. Entrambi i due giovani evocheranno facce e personaggi del loro futuro e del loro passato: genitori, amanti, figli, amici che come in tutte le coppie turberanno la loro serenità. Presenze interpretate dagli stessi due protagonisti che accompagneranno fisicamente in scena dei cartonati con le varie persone evocate dal loro dialogo. Alla fine il palco sarà popolato da tutte queste sagome e dai due attori: l'immagine stilizzata di una vita di coppia reale, faticosa e a volte insensata. Perché non sempre ci accorgiamo che in due siamo molti di più. E montare un letto con tutte queste persone intorno, anzi paure, non sarà mica una passeggiata. 7/8 marzo Teatro Stabile di Catania ANNA FOGLIETTA LA PAZZA DELLA PORTA ACCANTO di Claudio Fava con Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi, Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio ideazione scenica Alessandro Gassman con la collaborazione di Alessandro Chiti costumi Mariano Tufano musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi disegno luci Marco Palmieri videografie Marco Schiavoni regia Alessandro Gassman Questa pièce non è il girone dei matti: è l'incontro imprevisto, irriproducibile, tra la follia e la poesia. Alda Merini entrò per la prima volta in manicomio nel 1965, a trentaquattro anni. Lasciandosi alle spalle due figli, un marito e alcune raccolte di poesie che l'avevano già indicata come una delle voci più creative di quegli anni. In manicomio Alda resterà, a periodi alterni, per quasi vent’anni. Di quel tempo interminabile restano migliaia di versi, brevissimi, lucidi, sprezzanti, innamorati. Resta la memoria livida di cosa fosse il destino dei matti nell'Italia dei manicomi: la chimica usata in dosi massicce per ottundere le menti, le iniezioni di leptozina e di doprel fino a farti perdere definitivamente il senno, il rito settimanale dell'elettroschock, l'umanità pietosa di qualche medico, il cinismo inossidabile di tutti gli altri.“ A queste si può fare tutto che tanto sono matte" dice la caposala guardando la Merini. E tutto, tutto le verrà fatto, negato, tolto, inflitto. Finché anche lei, come gli altri, penserà che sia giusto così: matta tra i matti: "Avevamo imparato a considerare tutto ciò che ci veniva dato come un dono del cielo, elettroschock compresi". Ma Alda non si rassegna. Sulle cose che accadono e che le accadono trattiene uno sguardo avido, curioso, impietoso. La sua forza è la poesia: o meglio, la congiunzione tra follia e poesia che in lei si fa carne, vita, parola, fuga. E che le procura, come un'ombra di adolescenza che ritorna, perfino il silenzioso innamoramento per un matto come lei, Pierre, un uomo semplice, ignaro, puro. Finché un giorno aprono i cancelli del manicomio. E non ci sono più i matti. Alda e le altre si riversano fuori dalle mura del manicomio, libere finalmente di abbracciare la terra, di affondare la faccia in mezzo all'erba di un giardino, di riempirsi la bocca 27/28 marzo Artisti Associati e OTI GIORGIO LUPANO/RITA MAZZA FIGLI DI UN DIO MINORE di Mark Medoff con Cristina Fondi, Francesco Magali, Gianluca Teneggi, Deborah Donadio traduzione Lorenzo Gioielli regia Marco Mattolini In un Istituto per sordi arriva un nuovo insegnante di logopedia. È James Leeds, un giovane i cui metodi anti-convenzionali e diretti sono guardati con sospetto dal direttore che lo esorta subito a non essere troppo "creativo" nell'insegnamento. Leeds va avanti per la sua strada ed i risultati del suo empatico rapporto con gli allievi non tardano ad arrivare. Ma la vera sfida per il professore è rappresentata da Sara, una giovane donna, bella, intelligente e sorda dalla nascita. La ragazza, accolta dalla scuola fin dall'infanzia, vi si è diplomata ed ha poi deciso di rimanere lì, dentro i confini del suo mondo di silenzio, accettando un lavoro da cameriera. Si sente più sicura in mezzo alla "sua gente" e preferisce non affrontare l'esterno, una realtà che percepisce come ostile e crudele. "La sordità - risponderà a Leeds che cerca di farla uscire dal suo isolamento volontario - non è il contrario dell'udito. È un silenzio pieno di suoni". Sara ha un carattere forte, è spigolosa, introversa. Fiera della sua diversità si rifiuta di parlare perché, non avendo mai conosciuto il suono della voce umana, sa di non poterlo fare bene e si esprime solo attraverso la lingua dei segni. Ogni incontro tra i due è una sfida e, allo stesso tempo, un’occasione per cercare di aprirsi all’altro. Nonostante l’iniziale ostilità della ragazza, James non si arrende e i due finiscono per innamorarsi. Ma sono molti gli ostacoli che la loro relazione dovrà superare. 11/12 aprile Artisti Associati, Pierfrancesco Pisani e Parmaconcerti in collaborazione con Comune di Pesaro/Amat MONICA GUERRITORE/FRANCESCA REGGIANI MARITI E MOGLI di Woody Allen con Pietro Bontempo, Antonio Zavatteri, Alice Spisa, Enzo Curcurù, Lucilla Mininno, Angelo Zampieri traduzione Giorgio Mariuzzo adattamento e regia Monica Guerritore Un travolgente Woody Allen alle prese con uno dei suoi argomenti preferiti: le crisi coniugali, i tradimenti. Due attrici: Monica Guerritore e Francesca Reggiani molto diverse ma entrambe amatissime dal pubblico per la prima volta insieme (le mogli). Due attori straordinari come Pietro Bontempo e Antonio Zavatteri (i loro mariti) insieme ad Alice Spisa, Enzo Curcurù, Lucilla Mininno e Angelo Zampieri (amori, amanti?). Ecco il girotondo amoroso in cui Cupido (bendato e sbadato) si divertirà a scagliare frecce, far nascere amori, divorzi e altro... Orario spettacoli Turno A (serale): ore 21 Turno B (serale): ore 21 Turno C (pomeridiano): ore 17 Inizio campagna abbonamenti lunedì 26 settembre 2016 Abbonamento spettacoli (8 rappresentazioni – Turni A, B e C) PLATEA A intero 210,00 euro ridotto 180,00 euro PLATEA B intero 170,00 euro ridotto 150,00 euro GALLERIA A intero 120,00 euro ridotto 100,00 euro GALLERIA B intero 90,00 euro ridotto 75,00 euro * Il settore di Platea A non è soggetto ad abbonamento ridotto per gli spettacoli serali. • Abbonamento ridotto per donatori di sangue, iscritti al Circolo Amici della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli”, over 65, insegnanti, enti e associazioni convenzionate, studenti universitari fino a 26 anni. • Abbonamenti convenzionati agli spettacoli pomeridiani per gli studenti delle scuole primarie e secondarie. Gli abbonamenti ridotti e/o convenzionati sono nominali, non cedibili e soggetti a controllo. Saranno ritirati se trovati in possesso di soggetti non aventi diritto alla riduzione. Non saranno consentiti cambi di turno. • Ingresso gratuito per portatori di handicap e biglietto ridotto per le categorie di diritto e per gli accompagnatori dei portatori di handicap, previa prenotazione del posto a ogni spettacolo. • Dal 12 al 21 settembre 2016 chi ha esercitato il diritto di prelazione dovrà improrogabilmente confermare l’impegno sul posto occupato. La conferma andrà effettuata, pena il decadimento della prelazione acquisita, negli uffici della Riccitelli aperti tutte le mattine, sabato e festivi esclusi, dalle 9 alle 13 e nei pomeriggi di lunedì e mercoledì dalle 15.30 alle 18.30. • Nuovi abbonamenti: Società della Musica e del Teatro “Primo Riccitelli” dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30 - tutti i giorni esclusi il sabato e i festivi, dal 26 settembre al 5 ottobre 2016. Dal 6 ottobre al 9 novembre l’apertura pomeridiana sarà effettuata il lunedì e il mercoledì dalle 15,30 alle 18,30 – vendita online su: www.primoriccitelli.it. • I biglietti del primo spettacolo in programma saranno in vendita nei giorni delle relative rappresentazioni, 9 e 10 novembre 2016. Dall’11 novembre 2016 sarà possibile acquistare i biglietti anche per gli spettacoli successivi. • Per non creare disturbo agli artisti e al pubblico già presente, è richiesto il rispetto dell’orario di inizio dello spettacolo. Il personale addetto disciplinerà l’ingresso degli eventuali ritardatari che solo durante l’intervallo potranno raggiungere il proprio posto. • Cause di forza maggiore potranno determinare modifiche al programma degli spettacoli. Eventuali variazioni saranno comunicate in tempo utile. • A conclusione di Stagione, dal 19 aprile al 26 maggio 2017 e dietro presentazione del vecchio abbonamento, si potrà esercitare il diritto di prelazione sul proprio posto per la Stagione di Prosa 2017/2018.