L’ufficio tecnico del Comune, nel primissimo sopralluogo a ridosso del terremoto, ha garantito che la situazione non debba considerarsi grave. Nessuna inagibilità, dunque, per il museo civico “Savini” di Teramo anche se, dal 24 agosto, compare affisso sull’ingresso dello storico palazzo il cartello: “Chiuso per inventario”. Ma da inventariare, a questo punto, sono le crepe e le lesioni visibili salendo al piano che ospita la parte amministrativa del polo museale e gli uffici del settore Cultura. Qui, i dipendenti continuano a lavorare tranquillamente. Nei prossimi giorni, archiviate le verifiche sugli edifici scolastici, l’ufficio tecnico tornerà al secondo piano del Museo archeologico per approfondire la situazione. Stando a quanto si è appreso, le crepe visibili a occhio nudo e che incutono tutt’altro che serenità sarebbero le stesse del terremoto dell’Aquila ma chiaramente “peggiorate” dal sisma del 24 agosto. Per ora l'area è interdetta solo al pubblico, in attesa dei nuovi sopralluoghi. Al piano terra, al piano di museo e sala San Carlo non si riscontrano lesioni o altro. Museo chiuso per inventario...post-terremoto.