A Campli si torna a scuola domani, lunedì 12 settembre. Per chi frequenta le Medie, funzionerà così: sia i genitori sia lo scuolabus non potranno andare oltre la piazza del Comune, piazza Vittorio Emanuele II. Qui dovranno lasciare i figli. Gli studenti troveranno ad attenderli un assistente comunale e un vigile urbano chiamati a scortarli fino a scuola, attraverso un percorso alternativo passando da piazza della Misericordia fino a piazza Santa Chiara. Ma a scuola potranno entrare sì ma dall’ingresso laterale. Una decisione dettata dal fatto che accanto all’ingresso principale della scuola Media insiste un palazzo privato, fatiscente e abbandonato da anni, a rischio crollo con tanto di transennamento esterno. L’avviso è consultabile anche sulla home page del sito dell’istituto comprensivo di Campli (ecco il link: http://www.iccampli.it/). Quindi, tutti in piazza, poi si scende e si va a piedi fino a scuola. Ma i genitori sono allarmati perché pur transitando a piedi, in presenza di un’improvvisa scossa quel palazzo potrebbe crollare e in caso di fuga da scuola nessuno può garantire l’assoluta incolumità degli studenti. I genitori sono più che preoccupati ed hanno fondato una pagina su Facebook, sulla quale, post dopo post, si evincono tutte le perplessità di chi da lunedì mattina dovrà far rientrare a scuola i propri figli. Oggi una delegazione di mamme e papà ha incontrato la dirigente scolastica Antonietta Di Taranto e lunedì mattina è previsto un incontro col sindaco Pietro Quaresimale il quale, a seguito delle verifiche di agibilità rimessegli dai tecnici, ha confermato la riapertura appunto per il 12 settembre. La proposta dei genitori c'è: sollecitare l’amministrazione a farsi sentire presso la Regione Abruzzo e la Protezione Civile per poter avere dei “container” temporanei in cui spostare le classi sia delle elementari di Campli e di Campovalano sia, appunto, le classi della scuola Media (basti pensare che la prima elementare del plesso a Campli vanta 5 bambini iscritti, quella di Campovalano appena 6: undici in tutto). Preoccupazione c'è anche per lo stato di salute dei plessi scolastici che, per quanto considerati agibili, non sarebbero stati mai sottoposti ad interventi di adeguamento sismico vero e proprio.