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20160913_120246 20160913_120352Pesentato ai carabinieri di Teramo, questa mattina su iniziativa di quattro commercianti di Corso San Giorgio: Antonio Topitti, Giancarlo Da Rui, Manuel M. Aceto e Daniele Di Battista un esposto- denuncia contro la Soprintendenza che ha di fatto bloccato i già precari e difficili lavori. I commercianti firmatari, ai quali si sono aggiunti altri firmatari in queste ultime ore, chiedono agli investigatori di scoprire se: « Se l’operato della Soprintendenza abruzzese rispetti tutti i crismi di legge. Se è legittimo che tecnici e dirigenti impieghino mesi di tempo per decidere le scelte di salvaguardia al fine della conservazione dei reperti ritrovati. In merito portiamo l’esempio dei lavori sul terzo lotto, dove a causa del ritrovamento di reperti nella terza decade di maggio 2016 i lavori sono stati bloccati per il lato destro a salire fino alla prima decade di agosto (oltre 70 giorni ) e lo sono tutt’ora per tutta la lunghezza del lotto sul lato sinistro fronte Tercas. Nel frattempo causa ritrovamenti di reperti e conseguenti blocchi anche nel quarto e quinto lotto, Corso San Giorgio è diventato tutto un cantiere con recinzioni di centinaia e centinaia di metri che impediscono il normale passaggio e passeggio degli avventori e potenziali consumatori, oltre che oscurare le attività commerciali dell’area arrecando gravissimi danni alle stesse in cui il fatturato per tutto il periodo estivo si è più che dimezzato. Evidenziamo che dove i lavori sono stati realizzati dopo oltre due mesi di blocco, sono state fatte modifiche insignificanti (tipo la deviazione di condutture di poche decine di centimetri con la rimozione e abbattimento di quanto ritrovato o la totale copertura) . Cosa che a nostro avviso poteva essere decisa in una settimana di tempo. Nell’evidenziare che tale situazione sta mettendo sul lastrico a rischio bancarotta tantissime attività del Corso e del centro storico, si chiede di verificare se da parte  della Soprintendenza si riscontri il reato di abuso di atto d’ufficio e di eccesso di potere. Portiamo a Vostra conoscenza che la Soprintendenza su Teramo da anni sta operando con comportamenti e scelte alquanto contraddittori, perché da un lato con tempi biblici si accanisce a studiare manufatti forse romani e medievali di dubbia valenza storica e culturale, dall’altra autorizza la rimozione degli storici sampietrini della pavimentazione di Corso De Michetti in sostituzione di prodotti non si sa bene se Cinesi o Indiani che nulla hanno a che fare con la storia urbanistica ed architettonica della città di Teramo. Altra scelta contraddittoria è quanto è stato realizzato sul Teatro Romano dove utilizzando ingenti risorse pubbliche la Soprintendenza Abruzzese, anziché abbattere Palazzo Adamoli come da programma su propria progettazione e realizzazione, lo ha consolidato con dei muraglioni in cemento armato in netto contrasto con quanto rimane del Teatro Augusteo, cosa da qualche lustro sotto gli occhi di tutti . Si chiede di fare accertamenti in merito». I firmatari si riservano di costituirsi parte civile all’esito di un futuro ed eventuale processo penale attivato a carico dei responsabili. Si chiede inoltre, ai sensi dell’art. 406, comma 3 c.p.p., di avere informazione circa una eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari, nonché, ai sensi dell’art. 408, comma 2 c.p.p., circa una eventuale richiesta di archiviazione.