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franco-di-giacomo-anni-2000Va a Franco Di Giacomo l’Esposimetro d’Oro alla Memoria della 21^ edizione del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica “Gianni Di Venanzo” di Teramo. Il premio sarà consegnato ai suoi familiari nel corso della gran cerimonia di premiazione che si terrà il prossimo mese di ottobre. La giuria, presieduta dal critico e saggista cinematografico Stefano Masi, ha individuato nell’autore nativo di Amatrice e scomparso nell’aprile di quest’anno all’età di 83 anni, il nome a cui assegnare il prestigioso riconoscimento. “Navigato e versatile operatore d’impronta realista – come scrive lo stesso Masi nel suo “Dizionario mondiale dei direttori della fotografia” – ha lavorato al fianco dei migliori nomi del cinema italiano, sin dalla fine degli anni Settanta”. Di Giacomo ha vinto un David di Donatello per la fotografia del film La notte di San Lorenzo (1983) dei fratelli Taviani e nel 2001 a Teramo ha ricevuto l’Esposimetro d’Oro alla Carriera della 6^ edizione del Premio Di Venanzo. Di Giacomo inizia la carriera come assistente di Aldo Tonti e fino al 1970 lavora per film minori ma anche per alcune pellicole che resteranno nella storia del cinema: è infatti operatore alla macchina del kolossal Cleopatra (1962) con Liz Taylor, lavora in Matrimonio all’italiana (1964) di Vittorio De Sica e in due film di Pier Paolo Pasolini, Uccellacci e uccellini (1966) e Porcile (1969). Sempre come operatore, in qualità di collaboratore di Tonino Delli Colli, viene ricordato anche nei film cult di Sergio Leone, Il buono, il brutto e il cattivo (1966) e C’era una volta il West (1968). Nel 1969 è Salvatore Samperi a “promuoverlo” direttore della fotografia per il suo Uccidete il vitello grasso e arrostitelo (1969). “Dopo aver fotografato per Bernardo Bertolucci una parte di Strategia del ragno (1970) facendo grande uso di luce naturale – scrive ancora Stefano Masi (op.cit.) – divenne insieme a Vittorio Storaro l’operatore di riferimento per quei registi italiani che ambivano ad un’immagine anticonformista”. In questo periodo firma le immagini di Quattro mosche di velluto grigio (1971) di Dario Argento, Nel nome del padre (1972) di Marco Bellocchio e La Tosca (1973) di Luigi Magni. Nella seconda metà degli anni Settanta lavora per molte commedie, come le quattro dirette da Michele Lupo e interpretate da Bud Spencer, ma dà vita anche ad un proficuo sodalizio artistico con Paolo e Vittorio Taviani firmando prima le immagini di Il prato (1979) e poi quelle del capolavoro dei fratelli Taviani La notte di San Lorenzo (1983). Sempre negli anni Ottanta cura la fotografia di due film di Nanni Moretti: Sogni d’oro (1982) e La messa è finita (1985). Nel 1987 firma la fotografia, con grande sapienza figurativa, della malinconica commedia Oci ciornie di Nikita Mikhalkov. Negli anni a seguire altre illustri collaborazioni: La casa del sorriso (1988) di Marco Ferreri, Marcellino (1991) di Luigi Comencini e il fortunato Parenti serpenti (1992) di Mario Monicelli. Ma uno dei film più importanti della carriera di Franco Di Giacomo è Il postino (1994) diretto da Michael Radford, premio Oscar come miglior film straniero, interpretato magistralmente dal compianto Massimo Troisi. A metà anni Novanta intraprende un duraturo sodalizio artistico con Ettore Scola girando Il romanzo di un giovane povero (1995) e tutte le sue opere successive. Firma la fotografia del suo ultimo film nel 2006: Appuntamento a ora insolita diretto da Stefano Coletta. Omaggio a Marco e Liliana Pannella Si ricorda che domani, martedì 20 settembre, il Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica Gianni Di Venanzo di Teramo renderà omaggio a Marco Pannella e a sua sorella Liliana con un concerto di “integrazione e solidarietà” dell’Alexian Group di Santino Spinelli. Il concerto di terrà alle 21.00 all’interno del teatro romano. L’ingresso è libero.