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commercianti-pepeEcco la lettera che i commercianti del Corso hanno scritto a D'Alfonso per i lavori bloccati su corso San Giorgio.   Gli scriventi con la presente espongono alla SS Vostra la situazione di calamità non naturale creatasi nel centro storico della città di Teramo, a seguito dei lavori in essere del rifacimento pavimentazione dei Corsi principali e relativi sottoservizi . Scriviamo a nome e per conto di tutto il ceto commerciale della città, da una a quattro generazioni, zoccolo duro sopravvissuto all’aggressione della grande distribuzione nei decenni passati e alla crisi economica iniziata nel 2007 e che tutt’ora persiste . Purtroppo pur essendo riusciti, a seguito di tantissimi sacrifici e di duro lavoro, spesso anche 20 ore su 24 giornaliere, a far fronte a tante difficoltà , nulla possiamo contro l’indolenza e la incapacità a decidere in tempi brevi da parte della Soprintendenza abruzzese ai beni archeologici in merito a dei reperti venuti alla luce durante gli scavi dei lavori di cui sopra . Tali lavori, preceduti nel 2015 da scavi di sondaggi in varie aree al fine di prevenire eventuali intoppi , sono concretamente iniziati lunedì 25 gennaio 2016, da crono-programma illustrato a tutta la cittadinanza dall’amministrazione comunale per i previsti cinque lotti di Corso S Giorgio ( via principale del centro storico di Teramo ) e dovevano essere ultimati per fine estate, posa in opera della pavimentazione compresa. A seguito di ripetuti blocchi dei lavori da parte della Soprintendenza , l’estate è finita e Corso S Giorgio ad oggi è tutto un cantiere a cielo aperto con un blocco (sempre causa ritrovamenti di reperti ) nel terzo lotto che dura da ben quattro mesi , ovvero dalla terza decade di maggio 2016 e da circa due mesi nel quarto e quinto lotto. Premesso che gli scriventi nulla hanno contro la valorizzazione del patrimonio archeologico della città , che se vi è valore non può che accrescere la valenza culturale collettiva , le dinamiche economiche e commerciali non ci permettono di reggere ai tempi biblici di decisione della Soprintendenza . A fine luglio, a seguito di un sopralluogo, la stessa stabilì che ai primi di settembre si sarebbe riunita la commissione competente per decidere sul merito dei reperti e successivi lavori ( per noi un mese di attesa già spropositato ). Ad oggi 23 settembre 2016 detta commissione ancora non si riunisce. L’attuale situazione logistica negativa creatasi  impedisce quasi totalmente il passaggio e il passeggio pedonale, per non parlare del totale oscuramento e copertura delle attività commerciali in loco , determinate dalle impattanti recinzioni di sicurezza. In questi nove mesi trascorsi dall’inizio dei lavori le attività di Corso S Giorgio hanno sostanzialmente dimezzato il fatturato e tutte le altre dell’area urbana lo hanno fortemente ridotto. E’ come se si fosse bloccata l’aorta privando l’alimentazione sanguigna necessaria a tutti gli organi. La situazione sotto questo aspetto è diventata pesante. Causa gli ingenti mancati introiti molte attività rischiano la bancarotta e il fallimento . La morosità degli affitti ha raggiunto livelli preoccupanti nonostante  alcuni proprietari di immobili, valutando la situazione, di propria iniziativa hanno ridotto l’importo mensile. Molte attività che hanno dipendenti, anche a decine essendo in centro storico diffusa la media distribuzione, hanno esaurito le risorse per far fronte agli oneri sociali, agli stipendi, alle utenze, a periodiche scadenze con istituti di credito e fornitori . Siamo ormai esasperati e all’agonia al pari di chi ha subito una calamità naturale, con la differenza che al momento non vi sono vittime umane e che la calamità la ha creata la burocrazia e l’indolenza di dirigenti e funzionari pubblici .Portiamo a Vostra conoscenza che abbiamo già presentato un esposto alla magistratura ponendo domande e chiarimenti sul rispetto delle norme in vigore in merito a tali fattispecie, come da allegato. Allo stato delle cose chiediamo un Vostro urgente intervento, ci permettiamo di suggerire di concerto con il Ministro dei Beni Culturali Franceschini ,nei confronti della Soprintendenza archeologica abruzzese al fine di sbloccare la situazione di stallo creatasi , che se si protrarrà ulteriormente porterà sicuramente alla morte economica, commerciale e sociale di tutto il centro storico della città di Teramo con conseguenze negative occupazionali e sociali inimmaginabili . Certi di un Vostro diretto impegno inviamo distinti saluti noi firmatari in rappresentanza degli operatori commerciali di tutto il centro storico di Teramo Antonio Topitti, Giancarlo Da Rui , Manuel Aceto , Daniele Di Battista , Fabbiani Nino , Lattanzi Tiziano , Ciarrocchi Daniela , Dario Sfoglia, Franca Labrecciosa, Simona Ferrante . I