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imageCi siamo: Un evento da non perdere, quello che si consumerà martedì in Municipio, per la firma della convenzione tra l'Izs e il Comune per l'apertura del Museo del Gatto a casa Urbani. Presidente, direttore e Sindaco si ritroveranno in sala consiliare per siglare la convenzione che darà il via all'allestimento dei 600 esemplari di gatto del collezionista Paolo Gambacurta (foto a destra). I gattofili saranno straordinariamente contenti. Finanziato dalla Regione con 100 mila euro di contributo dall'allora presidente Chiodi e poi ridotto a 50 mila euro da D'Alfonso, presto teramani ed italiani potranno "precipitarsi" a casa Urbani per godere di questa chicca che in Italia non aveva ancora nessuno: il museo del Gatto. Dunque Teramo da questo punto di vista, sarà unica e sola. Se poi sarà stata una scelta azzeccata lo dirà il tempo. Teramo dunque festeggerà la sua esclusiva collezione di gatti ogni 17 febbraio con fuochi d'artificio e porte aperte 24 ore su 24? Musei dedicati al felino esistono in Olanda e in Malesia ma non in Italia, fino ad oggi. Questa storia del Museo del Gatto inizia anni fa con le signore Rita e Bianca Maria Gambacurta, nota famiglia teramana, che decisero di donare la collezione del fratello Paolo, scomparso nel 2003, all’Istituto zooprofilattico sperimentale “Caporale” di Teramo affinché realizzasse nel capoluogo aprutino un Museo del Gatto. L'Izs accetto' la donazione che martedì porterà alla firma della convenzione. In oltre vent’anni, Gambacurta ha messo da parte oltre 600 pezzi anche pregiati di vario materiale, soprattutto ceramica policroma dipinta a mano, oggetti che provengono non solo dall’Italia, ma anche da Inghilterra, Spagna, Germania, Portogallo, Olanda, Russia, India, Cina, Giappone, Cambogia, Indonesia, Filippine, Corea, Marocco, Egitto, Canada, Messico, Uruguay.