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di ANTONIO D'AMORE Si avvicinano gli Stati Generali della Cultura, voluti dall'assessore Marco Chiarini, che ha raccolto il testimone della mai rimpianta Francesca Lucantoni, per rilanciare l'idea culturale della città. Cosa siano, per ora nessuno lo sa. Di questo "progetto", per ora, l'unica cosa visibile sono state le "nastrate" stile scena del crimine dei telefilm americani, appiccicate su monumenti e luoghi della cultura, senza minimamente dare alla gente comunicazione dell'iniziativa. Forse si voleva raggiungere un effetto - sorpresa, ma quello ottenuto è stato l'effetto - cantiere. Una comunicazione del tutto inefficace. E a proposito di comunicazione, e di Stati generali, visto che la premessa dell'assessore è quella del confronto, poniamo una serie di domande, sulle quali vorremmo confrontarci:
  1. CORRISPONDE AL VERO CHE: la Giunta approverà, con il decisivo apporto dei quattro assessori di fede gattiana, un AFFIDAMENTO DIRETTO per la comunicazione etc degli Stati generali della cultura, quindi senza gara d'appalto?
  2. CORRISPONDE AL VERO CHE: quell'affidamento andrà ad una società di comunicazione teramana?
  3. CORRISPONDE AL VERO CHE: quella società di comumicazione è la NEO, ovvero la stessa che ha gestito il Festival della Follia?
  4. CORRISPONDE AL VERO CHE: l'importo dell'affidamento sarà di 23.500 MILA EURO?
  5. CORRISPONDE AL VERO CHE: si tratta di una parte dello stanziamento della Fondazione Tercas destinato ad iniziative culturali?
  6. CORRISPONDE AL VERO CHE: della Neo Comunicazione fa parte Giacomo D'Ignazio, vice coordinatore provinciale di Forza Italia?
  7. CORRISPONDE AL VERO CHE: lo stesso Giacomo D'Ignazio è stato in passato mandatario elettorale dell'ex assessore regionale Paolo Gatti?
Sette domande. Ci aspettiamo sette risposte. E se fossero sette "sì", potremmo felicemente affermare che prima ancora di cominciare, gli Stati generali della Cultura, hanno dimostrato in maniera evidentissima quale sia lo stato della cultura a Teramo.