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14720523_1093934664059678_265679095398089494_n 14731366_1093934627393015_7597386113274023461_n 14680487_1093934624059682_5366941529677343735_n "Questo tour abruzzese mira a fare il punto della situazione sul patto per l'Abruzzo firmato con il presidente e poi anche un'occasione politica per spiegare e raccontare ai cittadini cosa si vota il quattro dicembre. Perché siamo convinti che le ragioni del Sì, spiegando perché si è voluta questa riforma, prevarranno sul No". Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, a Teramo per un incontro con le imprese del territorio, sul referendum del 4 dicembre augurandosi che prevalga il dibattito nel merito della riforma costituzionale. "Io - ha aggiunto incontrando i giornalisti - mi auguro che prevalgano le motivazioni che spiegano perché si supera il bicameralismo, perché per anni si è parlato di tagli ai costi della politica, perché si riorganizzano le materie di competenza dello Stato e quelle delle Regioni, perché si abolisce il Cnel, perché si aboliscono le Province. Tutte motivazioni che devono spiegare ai cittadini perché portiamo avanti il Sì alla riforma, il resto sono chiacchiere che fanno parte del tema e del tono". "Vogliamo spiegare la Finanziaria che abbiamo appena presentato, una finanziaria che costruisce, che prevede ancora una volta l'ammortamento del 140 per cento per chi investe, che prevede il super ammortamento, che abbassa le tasse. Veniamo criticati forse anche per questo, intanto facciamo un giro nelle regioni che producono per raccontare alle aziende che danno posti di lavoro che noi siamo un governo che abbassa le tasse e che fa qualcosa per portare avanti la produzione e per creare posti di lavoro". Lo ha detto il sottosegretario Lotti, oggi in Abruzzo dove, a Teramo e Pescara, incontrerà anche imprenditori per spiegare le misure adottate e quelle in cantiere. Si è parlato anche di editoria ed equo compenso. Finalmente una risposta importante che il Parlamento ha voluto dare. C'eravamo dati delle scadenze, avremmo dovuto approvare la legge entro ottobre, la legge è stata approvata, ora abbiamo sei mesi per i cinque decreti attuativi. Ho già promesso al tavolo per l'editoria di riconvocarlo perché un anno e mezzo fa lo avevo convocato per ascoltare tutti gli attori, dagli editori agli edicolanti ai distributori di giornali - ha detto Lotti - lo riconvocherò per presentare i decreti attuativi che arriveranno molto prima dei sei mesi e mi auguro entro la fine dell'anno". "Ci siamo già impegnati una volta, stiamo discutendo ancora sulle cifre, riconvocheremo anche lì il tavolo sempre con l'attenzione ai giornalisti e all'equo compenso. Equo compenso è un nome un po' strano, a me piace chiamarlo in altro modo, ma l'impegno c'è e come governo siamo pronti a riconvocare subito il tavolo. La legge sull'equo compenso prevedeva la realizzazione di un elenco delle aziende editrici che garantivano l'applicazione dell'equo compenso, specificando che la mancata iscrizione in tale elenco avrebbe comportato per le aziende escluse la decadenza di qualsiasi contributo pubblico a favore dell'editoria: la definizione dell'elenco era saltata sia per la scadenza della commissione governativa, sia per il successivo annullamento della delibera da parte di Tar e Consiglio di Stato".