
L'obiettivo a lungo termine dell'Unione Europea è quindi quello di sostenere lo sviluppo di infrastrutture di controllo e sorveglianza spaziale, al fine di prevenire le collisioni tra veicoli in orbita, limitare i rischi connessi al lancio di nuovi veicoli, ridurre la proliferazione di detriti, fornire informazioni ai servizi governativi e di protezione civile in caso di rientro incontrollato di oggetti nell'atmosfera terrestre. La ricerca nel campo dei detriti spaziali apre dunque nuovi scenari scientifici ed intellettualmente stimolanti.
La strumentazione dedicata ad approfondire la ricerca sui detriti spaziali è attualmente in via di sviluppo all'interno degli Stati Membri della Comunità Europea. Gli strumenti osservativi mostrano come sia possibile ottenere informazioni sui detriti spaziali tramite osservazioni ottiche e radar. In particolare, telescopi a grande campo di vista sono utili per la scoperta di nuovi oggetti, mentre telescopi con piccolo campo di vista possono essere utilizzati per il monitoraggio orbitale e la caratterizzazione spettro- fotometrica. Inoltre anche i sistemi radar a largo campo di vista, mediante particolari tecniche osservative, possono essere usati per effettuare la ricerca ed il monitoraggio dei detriti spaziali.
L’INAF-OATe partecipa al progetto di caratterizzazione dei detriti spaziali effettuando osservazioni con il telescopio a controllo remoto T.N.T., un telescopio Cassegrain equatoriale con specchio primario di 0.72 m. In particolare, l’individuazione delle proprietà degli oggetti osservati sarà ottenuta confrontando i dati acquisiti al telescopio con misure di riflettanza effettuate presso il Laboratorio di Ottica dell’INAF- OATe mediante irraggiamento di pezzi standard di satelliti, quali ad esempio pannelli solari, materiale di costruzione, etc.