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20161026_093920 20161026_093938 20161026_093943Commissione di Garanzia e Controllo oggi in Comune alla presenza di molti dirigenti comunali e del Presidente Pietro Bozzelli. Si parla di debiti e crediti di Te.Am verso il Comune.  La seduta è stata aperta dall'Amministratore Delegato Luca Ranalli: «La questione dei crediti inesigibili sarà risolta dal Tar - ha detto Ranalli -  Per i crediti vantati dalla Te.Am verso il Comune è stata allegata la certificazione agli uffici, nella quale si desumono i vari crediti vantati dalla società con i consuntivi Pef, la cui bozza di transazione era stata trasmessa al Comune. I servizi cimiteriali e la questione della convenzione da compararsi con il bando di gara. Oltre un anno fa si chiedeva chiarezza sul forno crematorio la cui vicenda va avanti senza convenzione tra le parti. Il progetto del forno lo ha pagato la Te.Am e non è di proprietà del Comune all'interno del bando di gara. Per far rispettare tutto questo ci sono le vie giudiziarie». Pietro Bozzelli, presidente della Te.Am ha parlato di: «di un perfetto equilibrio di flusso di cassa. Dobbiamo riscuotere i crediti adesso. Vorremo il terreno in zona di frana sopra a Carapollo per poterla gestire». Il resto è stata una esposizione tecnica fatta appunto dal Presidente che in pochi hanno compreso...purtroppo. Litigio in commissione tra la segretaria comunale Patrizia Scaramazza che ha perso il controllo e l'Ad Ranalli che ha accusato la Te.Am di non aver voluto concludere la transazione. La segretaria ha detto a Ranalli: «Sono quattro anni che ascolto chiacchiere, ci penserà il tribunale.  Voi ricattate e non avete i requisiti. La transaazione è un atto tra le parti - ha detto la segretaria urlando-  il consiglio comunale non c'entra nulla. Non c'è chiarezza. Voi non avete i requisiti per essere soci. Basta con questa storia. Veniamo attaccati come se fossimo dei delinquenti, voi non avete i requisiti per essere soci, non potevate stare in Te.Am. Tutto quello che avete fatto fino ad ora era illegittimo». Il dirigente Bernardi ha cercato di far tornare la calma in aula aprendo invece al dialogo. Il funzionario Cafà ha accusatoi Ranalli di "violazione del codice di appalti" mentre il dirigente Feretti ha ufficializzato il fatto che il Comune non farà: "Nessuna transazione con La Te.Am". Dunque si andrà in tribunale. A ricorrere contro la gara a doppio oggetto del Comune nella ricerca del socio privato non solo la stessa Te.Am ma anche la Rieco di Di Zio che proprio oggi ha notificato la sua azione giudiziaria rivolgendosi anche all'Anac. Il problema sarebbe nel fatto che lo stesso non consentirebbe alle aziende che hanno sede in Abruzzo di poter concorrere. Alfonso Di Sabatino Martina ha evidenziato nel suo intervento che sono ancora troppo alti i costi della Te.Am a carico dei cittadini e quindi del Comune per 16 milioni di euro. "La cura dimagrante non è stata fatta ad oggi".