Sono stati convocati al Viminale il 10 novembre prossimo, per pianificare l'emergenza immigrati: tutti i prefetti d'Italia riuniti dal ministro Alfano perché, dopo l'episodio di Goro, c'è il rischio che altri Comuni decidano di ribellarsi ai nuovi arrivi. I capi delle prefetture incontreranno prima il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e poi si svolgerà la riunione, resa necessaria da sbarchi che non accennano a diminuire e che stanno mettendo a dura prova il sistema di accoglienza del nostro paese. Ieri Alfano è intervenuto durante un question time alla Camera e ha parlato delle requisizioni. Un argomento spinoso che potrebbe, più di ogni altro, scatenare reazioni. «Le requisizioni - ha spiegato - avvengono quando i comuni non collaborano, se lo fanno si trovano altre soluzioni e non c'è motivo di farle. Io nella direttiva dei primi di ottobre ho chiesto ai nostri prefetti di parlare con i sindaci, nessun provvedimento deve arrivare dall'alto. Ma quando i migranti arrivano e vi è necessità di collocarli in maniera civile, i prefetti devono dare delle risposte. Sui fatti di Goro, ho visto anche un tentativo di giustificare. Da ministro dell'Interno mi sono sempre sforzato di trovare equilibrio tra il diritto alla protesta e mantenere l'ordine pubblico. È legittima l'idea di protesta ma non lo è dal punto di vista pratico».