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ciccantelli- d'ettorreDi nuovo ci troviamo a dover commentare un ennesimo scivolone della Giunta comunale guidata dal Sindaco Brucchi. Le dimissioni “congelate” dell’assessore alla cultura Chiarini sono solo l’ultimo incidente politico di una pseudo-maggioranza debole e dilaniata da conflitti interni e giochetti di potere e posizionamento che hanno poco a che fare con l’interesse della collettività e il bene dei cittadini teramani. Il flop dei cosiddetti “Stati generali della cultura”, a fronte comunque di una spesa importante di 23mila euro, non può essere imputabile a un solo assessore – troppo comodo e ingiusto individuare un capro espiatorio – ma rappresenta il fallimento collettivo della Giunta comunale e della maggioranza che la sostiene. Per rimanere alla questione specifica dei cosiddetti “Stati generali della cultura” e per non seminare populismo a destra e a manca parlando di tutto (quindi di niente) come fa il Movimento 5 Stelle promettendo misure che poi difficilmente potrebbe mettere in atto, un’iniziativa che riunisca tutte le associazioni, gli operatori, le personalità singole attive nel settore cruciale della cultura non può essere calata dall’alto, ma è necessario prepararla attraverso un percorso partecipato, condiviso e più ampio possibile. Non solo: va riempita di contenuti validi che non si limitino alla forma, all’esteriorità o all’astrattezza, ma che abbia una qualche ricaduta concreta e qualche attinenza con la realtà in cui va a impattare. Quello che è mancato in questo caso. Il tutto peggiorato dalle beghe interne al centro-destra teramano che tutto hanno a che fare tranne che con il bene comune della città. È triste che il centro-destra teramano giochi la sua partita politica – che a tratti si trasforma in guerra tra bande – sulla pelle dei teramani e delle teramane e di una città in difficoltà su diversi fronti: disoccupazione, precarietà, commercio in crisi, traffico congestionato, rapporto di quasi indifferenza con l’Università, che invece è la vera risorsa e dovrebbe essere messa al centro di ogni progetto, ecc… Prima si archivia questa esperienza amministrativa, prima si costruisce un fronte alternativo, popolare e progressista, senza contaminazioni improbabili con pezzi di destra, come vorrebbe fare una parte del Partito democratico, meglio sarà per Teramo e i suoi cittadini. Sinistra, ecologia e libertà – Sinistra italiana, Circolo Teramo città Il coordinatore di circolo Luigi D’Ettorre