ili attese all'ospedale, il tempo non passava mai ed invece di tempo ne è trascorso e come, due mesi, fino al maledetto 4 agosto.
Sai mamma non voglio parlare della tua scomparsa ma ricordarti piano piano, chiudendo gli occhi e viaggiando senza pause con la mente, ripensando solo a noi, alla nostra vita insieme.
Pensando a noi, a come eravamo e come siamo ora, lontane più che mai e con il bisogno purtroppo l'una dell'altra.
Sembra una lunga corsa che non termina mai, come se la tua mancanza stesse uccidendo anche me, si ricordo come sei fatta, la tua forza, è sempre stata tanta da non abbattere nemmeno me, risento la tua dolce voce continuamente.
Tu la donna di casa, quella che nonostante la malattia non si arrendeva davanti al primo ostacolo che incontrava, quella che con i suoi mille rimproveri mi insegnava a vivere, quella che ripeteva quotidianamente “mi raccomando Sara studia” quella che si preoccupava delle amicizie sbagliate e magari delle storie d'amore che affrontavo, quella che voleva a tutti i costi alzarsi dal letto per farmi trovare il pranzo pronto uscita da scuola, quella che non voleva che tornassi tardi la sera per la paura di non svegliarmi presto la mattina dopo, quella che mi voleva al suo fianco nonostante tutto.
E ora, ora che non ci sei più tutto questo chi lo farà?
Mamma cosa dirti ho solo 25 anni, mi manchi da sette, e sapere che debbo ancora continuare ad affrontare una vita intera senza di te mi spezza il cuore a metà, avrei voglia di raccontarti la mia nuova vita a Teramo, di come sto vivendo il rapporto con papà, raccontarti le mie giornate, ma soprattutto poterti dire quanto mi manchi...Non dimenticarmi mamma perché io non lo farò mai...
Sara Bianco A MIA MADRE....LETTERA DI UNA FIGLIA CHE NON DIMENTICA
Era il 22 giugno 2009 quando noi due sedute su quel letto parlavamo di vita vissuta, poi tu ad un tratto ti sei fermata mi hai guardata negli occhi mi hai preso la mano dicendomi:”Tranquilla Sara è solo questione di rimettersi in piedi”ed io con un sorriso sulle labbra ti ho fatto capire mille cose.
Da quel giorno le nostre chiacchierate si sono trasformate in lunghe ed interminabili attese all'ospedale, il tempo non passava mai ed invece di tempo ne è trascorso e come, due mesi, fino al maledetto 4 agosto.
Sai mamma non voglio parlare della tua scomparsa ma ricordarti piano piano, chiudendo gli occhi e viaggiando senza pause con la mente, ripensando solo a noi, alla nostra vita insieme.
Pensando a noi, a come eravamo e come siamo ora, lontane più che mai e con il bisogno purtroppo l'una dell'altra.
Sembra una lunga corsa che non termina mai, come se la tua mancanza stesse uccidendo anche me, si ricordo come sei fatta, la tua forza, è sempre stata tanta da non abbattere nemmeno me, risento la tua dolce voce continuamente.
Tu la donna di casa, quella che nonostante la malattia non si arrendeva davanti al primo ostacolo che incontrava, quella che con i suoi mille rimproveri mi insegnava a vivere, quella che ripeteva quotidianamente “mi raccomando Sara studia” quella che si preoccupava delle amicizie sbagliate e magari delle storie d'amore che affrontavo, quella che voleva a tutti i costi alzarsi dal letto per farmi trovare il pranzo pronto uscita da scuola, quella che non voleva che tornassi tardi la sera per la paura di non svegliarmi presto la mattina dopo, quella che mi voleva al suo fianco nonostante tutto.
E ora, ora che non ci sei più tutto questo chi lo farà?
Mamma cosa dirti ho solo 25 anni, mi manchi da sette, e sapere che debbo ancora continuare ad affrontare una vita intera senza di te mi spezza il cuore a metà, avrei voglia di raccontarti la mia nuova vita a Teramo, di come sto vivendo il rapporto con papà, raccontarti le mie giornate, ma soprattutto poterti dire quanto mi manchi...Non dimenticarmi mamma perché io non lo farò mai...
Sara Bianco
ili attese all'ospedale, il tempo non passava mai ed invece di tempo ne è trascorso e come, due mesi, fino al maledetto 4 agosto.
Sai mamma non voglio parlare della tua scomparsa ma ricordarti piano piano, chiudendo gli occhi e viaggiando senza pause con la mente, ripensando solo a noi, alla nostra vita insieme.
Pensando a noi, a come eravamo e come siamo ora, lontane più che mai e con il bisogno purtroppo l'una dell'altra.
Sembra una lunga corsa che non termina mai, come se la tua mancanza stesse uccidendo anche me, si ricordo come sei fatta, la tua forza, è sempre stata tanta da non abbattere nemmeno me, risento la tua dolce voce continuamente.
Tu la donna di casa, quella che nonostante la malattia non si arrendeva davanti al primo ostacolo che incontrava, quella che con i suoi mille rimproveri mi insegnava a vivere, quella che ripeteva quotidianamente “mi raccomando Sara studia” quella che si preoccupava delle amicizie sbagliate e magari delle storie d'amore che affrontavo, quella che voleva a tutti i costi alzarsi dal letto per farmi trovare il pranzo pronto uscita da scuola, quella che non voleva che tornassi tardi la sera per la paura di non svegliarmi presto la mattina dopo, quella che mi voleva al suo fianco nonostante tutto.
E ora, ora che non ci sei più tutto questo chi lo farà?
Mamma cosa dirti ho solo 25 anni, mi manchi da sette, e sapere che debbo ancora continuare ad affrontare una vita intera senza di te mi spezza il cuore a metà, avrei voglia di raccontarti la mia nuova vita a Teramo, di come sto vivendo il rapporto con papà, raccontarti le mie giornate, ma soprattutto poterti dire quanto mi manchi...Non dimenticarmi mamma perché io non lo farò mai...
Sara Bianco 
