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1478024524908_1478024592-jpg-terremoto_abruzzo__scuole_abruzzesi_ancora_chiuse_per_verifiche__ecco_la_lista«Ripartiamo dal materiale a disposizione che è quello che abbiamo realizzato noi negli anni anche perchè, da come dice il Sindaco, in trenta giorni non si riesce a fare nessun tipo di studio su quei plessi scolastici». A parlare è un gruppo di ingegneri e di tecnici che diversi anni fa propose al Comune di Teramo di realizzare un polo scolastico alla D'Alessandro. scuola-chiusa-ortona«Per noi era la cosa più logica da fare e  quella più costruttiva da dove ripartire magari come coordinatori, dal momento che abbiamo gli atti e conosciamo vita, morte e miracoli di quelle scuole che abbiamo studiato dal 2004 ad oggi - racconta l'ingegner Valter Cimini - proposi al Comune il polo solastico senza che nessuno me lo commissionasse.  L'indice di vulnerabilità - dice - è un indice non è la certezza». Dunque esiste uno stato degli edifici, una banca dati, una documentazione che è poi quella che il Sindaco sottopose  alle mamme nel corso di un incontro quest'estate. «Ci domandiamo adesso: per quale motivo questo lavoro non lo fa fare a noi o  non ci si coinvolge. Puzza di strano questa storia. Noi siamo gli stessi che fecero togliere le pensiline  da alcune scuole perchè pericolose». Grande delusione l'ingegner Cimini la manifesta nei confronti del suo stesso ordine,  al quale paga regolare quota annuale , ma che non ha parlato dell'accordo siglato con il Sindaco con nessuno dei suoi colleghi: «Se l'ordine degli architetti si è tirato indietro vuol dire che non ci ha visto chiaro. Non si puó fare un lavoro del genere senza gara di appalto. Non ci vediamo chiaro neppure noi - dice ancora Cimini -  Marcozzi non ci ha coinvolto minimamente come iscritti. Crediamo che questo non si possa fare. Per noi la procedura non è regolare».