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14976580_1080267642089865_5687233926072100828_o 14910314_1080267852089844_355153710338027931_n 14919011_1080267638756532_7481847611842438809_oFranco e la sua famiglia vivono a Teramo, frazione Villa Ripa. La loro abitazione è agibile ma le condizioni imposte dall'autismo rendono la vita quotidiana di Franco un inferno a casa con le scosse continue. Grazie ad una mobilitazione generale di amici e conoscenti la rete della solidarietà si è scatenata riuscendo in pochi giorni a reperire una casa mobile ad uso gratuito e i fondi necessari per ospitarli presso una struttura alberghiera a costi molto contenuti. Martedi tornerà a casa e avrà la necessaria serenità. L'autismo e la disabilità grave (fisica, sensoriale e mentale) va considerata in modo ulteriore distinguendola comunque dalla classificazione "agibile" o "inagibile". Cogliamo questa ulteriore opportunità che ci offre la Natura per costruire azioni per la loro tutela nella quotidianità e nelle emergenze acquisendo prima tutte le informazioni fondamentali. Lo scrive in una nota: Autismo Abruzzo ONLUS, che fa sapere come:
Feliciana e Franco, amici della Cooperativa Agora di Castion di Loria (tv) hanno messo a disposizione di Franco e della sua famiglia una casetta mobile di 45 mq. La società Piccoli trasporti ritirerà la casetta lunedì 7 novembre al mattino presto e con un trasporto eccezionale arriverà a casa di Franco per le 8:30 di martedì. La spesa necessaria per il trasporto è stata anticipata dalla nostra associazione con la speranza di raccogliere contributi dalla solidarietà collettiva. Al nostro appello hanno già risposto molti amici tra cui Dante D’Elpidio, Vice Presidente nazionale della Unitalsi che ci ha assicurato il contributo già disponibile per l’affitto di una introvabile roulotte. Verrà immediatamente posizionata vicino la casa di Franco e sarà pronta per la giornata stessa. Ringraziamo i vicini di casa di Franco che hanno agevolato e sostenuto tale operazione per garantire al ragazzo un rapido ritorno alla normalità. Franco e la sua famiglia martedì 8 novembre lasceranno il residence di Giulianova lido dove hanno potuto riposare e rilassarsi un pò in questi giorni. Per la serenità di un nucleo familiare di 4 persone abbiamo investito la somma complessiva di 420€ per sei giorni di permanenza. Da martedì torneranno a casa e potranno tornare alla loro quotidianità con la massima sicurezza. La collaborazione con la famiglia di Franco ci ha permesso di segnalare alcune lacune organizzative alla Protezione Civile che interviene in emergenza curando dettagliatamente le esigenze della popolazione colpita dal sisma con abitazioni inagibili ma dimentica o considera con ritardo le difficoltà, a volte inimmaginabili e incomprensibili, di quelle persone con grave disabilità, fisica, sensoriale e mentale. Per loro è necessario istituire un percorso di tutela specifico che, indipendentemente dalla natura del danno causato da fenomeni naturali alle proprie abitazioni, possa garantire (anche con minima spesa) un intervento adeguato. Collocare disabili autistici in una struttura di prima accoglienza condivisa con centinaia di persone significa segnare per sempre la loro esistenza e generare complicazioni difficilmente gestibili, a volte insostenibili per la stessa comunità già provata dagli eventi calamitosi. E’ quello che ci segnalano purtroppo in molte aree colpite dal sisma, famiglie con bambini con autismo messi nel mucchio e senza alcuna possibilità di essere compresi e ascoltati. Ogni istante della famiglia è impiegato a stabilizzare la condizione del figlio autistico e non possono combattere la burocrazia e la rigidità di una organizzazione dedicata alle emergenze. Le informazioni sono confuse e per alcune di loro (anziani, stranieri o privi delle nozioni di base) sono addirittura inaccessibili. Tutto questo a pochi mesi dall’entrata in vigore della prima legge nazionale sull’autismo (134/2015) e a poche settimane dalla pubblicazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria (LEA) che includono appunto anche l’autismo. Da un lato quindi leggi e disposizioni sanitarie che impongono tutele specifiche, dall’altro bambini e famiglie, complice le difficoltà imposte dallo stato di emergenza, gestiti secondo i canoni della normalità.
Potremmo provare ad operare in questo settore così delicato prima dell’emergenza, con una adeguata programmazione, magari con una organizzazione dedicata, in grado di conoscere le esigenze delle persone con disabilità e le loro necessità ed essere quindi pronti in ogni occasione. Avere tali informazioni prima può significare una maggiore efficienza, un intervento in tempi molto stretti e probabilmente con costi notevolmente inferiori. E certamente umanità.