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schermata-2016-11-06-alle-20-43-51 schermata-2016-11-06-alle-20-44-03La famosa locuzione latina: verba volant, scripta manent, tradotta letteralmente, significa: le parole volano, gli scritti rimangono, dovrà pur significare qualcosa per il Sindaco di Teramo, se il primo di ottobre del 2015 e cioè un  anno fa rilasciando una delle sue note dichiarazioni al quotidiano Il Centro sul fatto che il Braga non poteva andare alla Molinari per problemi strutturali, lanciando l'allarme sullo stabile e sui lavori da fare, oggi si scopre d'incanto, che dopo che l'Università di Teramo lo ha rilasciato al Comune e dopo che nessun lavoro fu svolto al suo interno, la Molinari risulta invece e improvvisamente una struttura agibile e sicura tanto da poter ospitare mille ragazzi della Savini. Dunque: due le cose: o quando Brucchi ha rilasciato le dichiarazioni al quotidiano  lo ha fatto solo per non far andare il Braga alla Molinari o in un anno, di colpo, i lavori di adeguamento alla stuttura si sono fatti da soli o forse, il Sindaco dichiaro' cose non vere un anno fa al giornalista. Ed ecco cosa ha dichiarato il primo ottobre del 2015 il Sindaco Brucchi al quotidiano abruzzese:

Brucchi: il Braga alla Molinari? L’edificio non è sicuro

(1 ottobre 2015)

«Basta con le strumentalizzazioni sul Braga». Il sindaco Maurizio Brucchi non ha diregito le ultime polemiche sul futuro dell’istituto musicale e sulle responsabilità del Comune. A suscitare la sua reazione sono le recenti uscite da parte di rappresentanti dell’opposizione secondo cui l’ente non vorrebbe concedere la struttura dell’ex scuola media Molinari come nuova sede del Braga. «Quell’edificio è stato lasciato dall’università», chiarisce il primo cittadino, «per problemi di carattere strutturale che dunque vanno risolti prima di renderlo di nuovo utilizzabile». Brucchi si dice comunque pronto ad avviare accertamenti sull’immobile che affaccia su piazza Aldo Moro. «Avviamo un sopralluogo», spiega, «valutiamo la situazione e verifichiamo anche le prescrizioni dettate dai vigili del fuoco sulla sicurezza e la stabilità dell’edificio». Sarà così possibile accertare lo stato dell’ex scuola e gli interventi necessari per farla tornare agibile. «Qualcuno poi mi dovrà dire dove prendiamo i soldi per i lavori», insiste il primo cittadino, «perché si fa presto a parlare restando seduti a non fare nulla». Brucchi si ascrive il merito di essere stato l’unico a muoversi per salvare il Braga senza alcun sostegno da parte del centrosinistra. «Sono andato da solo a parlare con il governo», spiega, «nonostante la loro contiguità politica». (g.d.m.) Dunque, dal momento che in un anno non sono stati svolti lavori, e dopo aver letto queste dichiarazioni che internet non dimentica...come si fa a trasferire i ragazzi in una struttura che ripetiamo a detta del primo cittadino non è sicura? Non deve invece stupire che la Protezione Civile ha chiuso le due scuole meno curate della città e meno sicure: la Savini e la San Giuseppe, i due edifici dovevano essere dismessi ed inseriti nel progetto del nuovo polo scolastico, poi naufragato. Dovevano essere vendute proprio perchè il Comune sapeva dello stato strutturale nel quale si trovavano e sempre per questo motivo, non sono stati fatti lavori se non quelli piu' urgenti e necessari. Si sapeva tutto. Il Comune sapeva. Tra l'altro la Savini è un edificio vincolato che ha piu' di 70 anni e per questo anche poco appetibile per un imprenditore. Certo se non ci fosse stato il terremoto non sarebbero state chiuse....Il sisma ha messo pero'  la parola fine al "tiriamo avanti...tanto lo abbiamo fatto per 20 anni e tanto è così in tutta Italia...“, mettendo a nudo il mancato lavoro del Comune sugli edifici scolastici in questi 20 anni. L responsabilità è dunque di tutti: destra e sinistra.