Il vetusto patrimonio edilizio scolastico, per ogni ordine e grado, presente nel territorio comunale, tranne forse due o tre strutture, non è a norma e qualsiasi eventuale intervento di adeguamento sismico sarebbe enormemente dispendioso e nella maggior parte dei casi non risolutivo. Gli ultimi tremendi eventi sismici impongono a tutte gli Amministratori  una prova di grande coraggio che non è quello di ripristinare al più presto la tanto agognata “normalità” riaprendo le scuole dopo frettolosi rabberciamenti dei danni più evidenti, bensì di trasferire tutti gli studenti presso strutture sismicamente sicure (Università, Palazzetto dello Sport, Parco della Scienza, tensostrutture…) e nel frattempo di attivarsi sinergicamente  per l’individuazione di un progetto di sostituzione immediatamente cantierabile. Le scuole in legno (riunite in due o più poli scolastici  ) sono oggi la soluzione più sicura, economica (anche come risparmio energetico),ecocompatibile e di veloce esecuzione (possono essere assemblate in due o tre mesi). Chiediamo quindi - scrivono in una nota congiunta Paola Cardelli e il consigliere regionale del Ncd: Giorgio D'Ignazio - che gli Enti coinvolti (Comune, Provincia, Regione) istituiscano prontamente un “tavolo” tecnico-politico permanente per la pianificazione dell’intervento e che con determinazione, anche con l’ausilio della cittadinanza, pretendano il finanziamento statale necessario. Oggi alle ore 15,00 parteciperò , dichiara D'Ignazio, accompagnato dall’Onorevole Paolo Tancredi ed insieme al Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, alla seduta della VIIIa Commissione della Camera , ove chiederemo con forza la sicurezza delle nostre scuole e che venga preservato l’intero territorio provinciale, sia nelle frazioni montane che nei centri urbani, in modo particolare nel suo capoluogo, la città di Teramo. Che la ricostruzione sia rapida e tenga presente della posizione morfologica del territorio, nel rispetto degli studenti, delle loro famiglie e di tutto il corpo docente.