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15027610_1357553664266240_22412649732143791_nimg_5177 img_5178Folla al Parco della Scienza per l'incontro sui terremoti. I due scienzati dell'Ingv stanno spiegando alla popolazione teramana la genesi del terremoto e, in premessa, hanno voluto ribadire come questa fase sismica sia ancora in piena attività, la sequenza è in corso e durerà ancora probabilmente qualche mese. Si è parlato anche delle tante bufale e dell'impossibile prevedibilità del terremoto. Di questo si è parlato ell’auditorium del Parco della Scienza, oggi pomeriggio con i sismologi Alessandro Amato e Massimiliano Stucchi che sono intervenuti  sul tema “Risultati scientifici e leggende metropolitane”. Al convegno sono stati invitati i dirigenti scolastici e le scolaresche e tanti cittadini. Alessandro Amato, geologo e sismologo, è dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). È stato direttore del Centro Nazionale Terremoti e membro della Commissione Grandi Rischi. Ha coordinato e partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, pubblicando articoli sulle maggiori riviste scientifiche del settore. Massimiliano Stucchi è dirigente di ricerca presso l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ed è attualmente a capo della "Applied Sismologia" Dipartimento di INGV, Milano. I suoi principali campi di ricerca includono sismologia storica, i cataloghi dei terremoti e la compilazione di database, la valutazione della pericolosità sismica. Ha coordinato progetti europei sulle indagini di terremoti storici e progetti nazionali. E' stato co-editore della "Scala Macroseismic europea 1998"; è attualmente presidente della sottocommissione "Sismicità della zona euro-mediterranea" della Commissione sismologica europea e Associated Editor di Annals of Geophysics. «Nella storia sismica di Teramo c'è il terremoto di Norcia che ha fatto danni nel 1703, poi nell'800, poi negli anni 50. Danni gravi anche per il terremoto del 1300, del quale si sa pochissimo. Non è mai esistito il terremoto del 1506 che pure esiste in molte fonti. Teramo è zona che deve imparare a convivere col terremoto», spiega Stucchi.