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In questi terribili frangenti post-sisma, in una città che porta i vividi segni della imperdonabile incuria e della malapolitica dei suoi amministratori, in primis del Sindaco e del Presidente della “Provincia”, ci si aspetterebbe da questi il dovuto “mea culpa” e l’adozione di provvedimenti significativi per la riduzione del danno…invece uno scandalo dietro l’altro! Lo scrive in una nota il consigliere comunale, Paola Cardelli. Gli ultimi. La scandalosa condotta del Sindaco che ritrovandosi con ben 86 famiglie (circa 500 persone) sgomberate dagli alloggi ATER a causa del sisma, prosegue imperterrito nel suo tentativo di svuotare gli alloggi sociali di V. Longo, non certo “inagibili” come ha osato definirli (ad oggi sono tra i pochi a non aver mostrato alcuna vulnerabilità sismica), nonostante la conclamata archiviazione del progetto di Housing sociale. (Un funzionario comunale, con minacce e lusinghe si aggira, in questi giorni, in V. Longo a proporre nuovi alloggi a chi l’alloggio lo ha e non vuole assolutamente lasciarlo). Un preteso buonsenso vorrebbe che gli alloggi vuoti di V. Longo (molti in dignitose condizioni) e quelli cocciutamente proposti in “sostituzione” ai residenti, vengano, almeno temporaneamente assegnati agli evacuati (alcuni ex residenti proprio di V.Longo!) La scandalosa iniziativa di Renzo Di Sabatino, responsabile come e più del Sindaco (Pd alla Regione ed al Governo) per lo stato in cui versano le scuole teramane, che pur fervido ed intemerato sostenitore del SI’ al Referendum costituzionale, si erge a capofila dei suoi pari, nella impudica richiesta di emendare il Decreto terremoto inserendovi le Provincie tra i destinatari dei fondi per la ricostruzione delle scuole e degli edifici pubblici. Il buonuomo ravvisa un vulnus amministrativo e legislativo nel decreto, ma non nel  suo principio ispiratore che giace nell’abborracciata e scellerata revisione costituzionale (un generale e macroscopico  vulnus amministrativo e legislativo) che impone l’abolizione delle Provincie come organi costituzionali, senza indicare incontrovertibilmente chi ne assumerà le funzioni e le competenze e ne gestirà i relativi finanziamenti. Nel merito due gli appuntamenti: ·         Sabato 19 novembre, In P.zza Martiri della Libertà, un gazebo allestito dagli attivisti del CENTRO POLITICO COMUNISTA SANDRO SANTACROCE. Saremo lì per informare i cittadini sulla inaccettabile gestione dell’ulteriore emergenza abitativa creata dal sisma e per chiamare a raccolta gli interessati contro questi reiterati soprusi. ·         Un incontro pubblico a cui invito l’ondivago Presidente della Provincia, nel luogo ed in data di sua scelta (prima del 4 dicembre) per confrontare le sue lacunose ed incoerenti ragioni del SI’ e le difficilmente confutabili ragioni del NO al Referendum e per ascoltare le motivazioni del suo operato e della sua carica dalle “elezioni” ad oggi, conclude la Cardelli.