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schermata-2016-11-20-alle-05-56-19 schermata-2016-11-20-alle-05-56-09Si concentrano in Abruzzo le indagini per l'omicidio di Demetrio Di Silvestre, il piccolo imprenditore edile i cui resti sono stati trovati carbonizzati lo scorso 16 novembre alle pendici del monte dell'Ascensione ad Ascoli Piceno. L'uomo era scomparso da Tortoreto (Teramo) il giorno precedente: la moglie, non vedendolo rincasare, aveva dato l'allarme. La sua auto, una Bmw dotata di Gps, è stata ritrovata a Porto Sant'Elpidio (Fermo). E' atteso per domani l'esito ufficiale dell'esame del Dna sui resti trovati nei pressi della frazione di Morignano, confrontati con un tampone prelevato al figlio della vittima. L'esame è stato affidato al professor Adriano Tagliabracci. In mano alla Procura e ai carabinieri di Ascoli ci sono comunque già molti elementi che portano all'identificazione della vittima in Di Silvestre. Si studiano gli spostamenti dell'auto attraverso il Gps istallato in funzione dell'allarme anti furto satellitare. I carabinieri stanno cercando immagini registrate dalle telecamere di sicurezza dislocate lungo tutto il percorso che ha portato l'auto di Di Silvestre anche sul luogo dove i resti sono stati orribilmente bruciati. Gli inquirenti stanno sentendo persone che nel recente passato hanno avuto a che fare con Di Silvestre, per questioni di lavoro e non. Il sospetto è che sia stato attirato nel Piceno in una trappola. Nelle ultime ore è avanzata l'ipotesi che l'imprenditore possa essersi fatto dei nemici nel tentativo di aiutare una persona in difficoltà, in un ambito che non avrebbe comunque nulla a che vedere con la sua attività lavorativa. Considerate le modalità dell'omicidio è molto probabile che ad agire, almeno nella fase di distruzione del cadavere, possano essere state almeno due persone.