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img_4612 img_4599 Non tutte le  abitazioni rese inagibili da una prima verifica sono state confermate dai tecnici  in Abruzzo e a Teramo. Proseguono infatti in questi giorni, le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l'Agibilità Sintetica post-Terremoto) sugli edifici privati attivata, dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre, nelle Regioni Umbria, Abruzzo, Marche e, da oggi, nel Lazio. Secondo i dati forniti dalle Regioni alla Dicomac, aggiornati al 29 novembre, spiega la Protezione Civile, le squadre di tecnici abilitati hanno effettuato complessivamente 16.212 verifiche su edifici privati: 7.049 in Umbria, 903 in Abruzzo e 8.260 nelle Marche. Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 6.106 e 561 quelli che, pur non essendo danneggiati, risultano "non utilizzabili" per solo rischio esterno. Sono invece 5.618 gli esiti di "non utilizzabilità" per temporanea, parziale o totale inagibilità. Risultano invece 3.927 le verifiche al momento senza esito perché, nella maggior parte dei casi, si tratta di immobili nei quali non è stato possibile accedere e che necessitano di ulteriori sopralluoghi. In particolare nella Regione Umbria dalle 7.049 verifiche effettuate risultano 2.616 (oltre il 52%) edifici agibili, 246 "non utilizzabili" per solo rischio esterno mentre sono 2.147 (43% circa) gli esiti di "non utilizzabilità". Sono infine 2.040 gli edifici che, al momento, risultano senza esito. Nella Regione Marche dalle 8.260 verifiche effettuate risultano 3.074 (47%) edifici agibili e 288 che, pur non essendo danneggiati, risultano "non utilizzabili" per solo rischio esterno. Sono invece 3.238 (49%) gli edifici "non utilizzabili" mentre 1.660 le verifiche senza esito. Nella Regione Abruzzo sono state effettuate 903 verifiche dalle quali sono risultati 416 (62%) edifici agibili, 27 "non utilizzabili" per solo rischio esterno e 233 "non utilizzabili". Sono invece 227 gli esiti non attribuiti. Dunque non tutte le inagilbità vengono confermate. Anzi. Dai primi dati diffusi dalla Protezione Civile la maggior parte delle verifiche FAST fa emergere l'esatto contrario a conferma che forse la paura ha portato a far "chiudere" le città, come Teramo anche se in questo caso, il Sindaco si è subito affrettato a dichiarare che stando ai dati raccolti dal Comune, sono in numero limitato  le persone che hanno dovuto abbandonare l'albergo e tornare nelle proprie case. Secondo Brucchi, i vigili del fuoco hanno svolto verifiche speditive, valutando le situazioni emergenziali, ma è la Protezione civile che deve fornire l’indicazione definitiva classificando gli immobili. Sta di fatto che il Comune ha dovuto fare un passo indietro ed emettere ordinanze di rientro nelle abitazioni per questo o quel cittadino che ha soggiornato in questo mese, invece, in hotel.