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Martedì 13 Dicembre il Consiglio Comunale di Teramo avrà all’ordine del giorno la discussione della proposta della funivia per collegare il centro città con l’Università di Colleparco . Un’idea dal costo di circa dieci milioni di euro (ad oggi non ci è dato sapere dell’esistenza di nessun progetto di fattibilità e tantomeno esecutivo ), che dovrebbe servire soprattutto al trasposto del’utenza studentesca di fuori città e regione. Questi ultimi, che quotidianamente frequentano le facoltà dell’Università di Teramo, in gran parte domiciliano in città, ma così non è per tantissimi studenti del territorio provinciale e regionale , che sono pendolari usando trasporto su gomma o su ferro per venire a Teramo . L’uso della ferrovia è praticato da tutti coloro che provengono dalle cittadine della costa ma anche da altre città capoluogo come Pescara e Chieti . Premesso che abbiamo seri dubbi sulla reale necessità della realizzazione della Funivia , riteniamo che prima bisogna valutare alla lettera il rapporto costi benefici. Anche se tutti i costi di gestione graveranno sull’ Università , come pubblicamente dichiarato dal Rettore , sempre di danaro pubblico si tratta, di provenienza dallo Stato Centrale e che comunque graverà sulla collettività generale . Sono in tanti, soprattutto amministratori , non per ultimo il Presidente della Provincia di Teramo, che hanno fatto propria la tesi che , siccome i fondi sono stati stanziati per il fine di cui sopra , l’opera va realizzata comunque, altrimenti andrebbero persi ed utilizzati da altre realtà . Noi tale tesi la rigettiamo in toto perché nella pubblica amministrazione simili filosofie creano solo sperperi. Di esempi di cattedrali nel deserto il nostro Belpaese ne è stracolmo, ultimo caso nel territorio provinciale il cavalcavia sulla statale 80 a Mosciano stazione realizzato senza rampe di accesso. Soprattutto in un periodo di carestia come l’attuale, gli investimenti di pubbliche risorse vanno amministrati con maggiore oculatezza, perché i problemi a cui bisogna dare risposte sono innumerevoli e non vi sono mai finanze a sufficienza per farvi fronte . Se mai detta funivia si dovesse realizzare, al fine di evitare l’ennesima cattedrale, nella fattispecie “campata in aria“ , essa deve partire da Piazzale S. Francesco e non come già proposto da Piazza Garibaldi per le seguenti ragioni : - Perché a Piazzale S Francesco già insiste il terminale del trasporto pubblico su gomma . - Perché nell’ex Psichiatrico una volta recuperato, si prevedono nuove facoltà e quindi la funivia collegherà direttamente le due sedi universitarie . - Perché riteniamo indispensabile realizzare il progetto di fattibilità di avanzamento della ferrovia verso il centro storico di Teramo, con una prima fermata a Piazzale S Francesco, come approvato dall’Amministrazione Provinciale nel 2008, con successivo convegno presso l’Università nell’ottobre dello stesso anno, nel quale presente Trenitalia diede il proprio benestare per la sua realizzazione . - Perché negli ultimi anni si è molto sviluppato il sistema di trasporto su strada ferrata nell’Area Vasta della Val Tordino e della Costa del sud Abruzzo, avanzando con il terminale ferroviario verso il centro, la città di Teramo supererà l’handicap storico di essere uno dei pochi capoluoghi con la stazione ferroviaria non posizionata in centro città, con immensi benefici per i trasporti, per l’economia e il rilancio dell’area urbana. Solo raccordata direttamente con tutti gli altri sistemi di trasporto la funivia per l’Università riduce i rischi di essere l’ennesima cattedrale nel deserto o nell’aria che dir si voglia . I PerDavvero